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C’è un tempo per nascere e un tempo per morire

Nascere e morire sono esperienze che toccano ogni essere vivente.
Eppure, mentre celebriamo la nascita come un miracolo luminoso, facciamo spesso fatica ad accogliere la morte come parte della vita.
La evitiamo, rifuggendone ogni occasione in cui si potrebbe provare a parlarne.

Il 2 Novembre è proprio uno di quei giorni, perché si celebra la Commemorazione di tutti i defunti.

Un giorno che potrebbe aiutarci a riflettere, a fermarci, ad ascoltare ciò che abbiamo perduto e ciò che resta.

Ma anziché farne un’occasione di riflessione, capita che la si trascorra migrando di cimitero in cimitero, come a svolgere un compito ingrato dal quale rifuggire al più presto, per fare ritorno alla confortante quotidianità.

Abbiamo timore della morte, ma forse è proprio il silenzio a renderla così spaventosa. Parlare del dolore, del vuoto, di ciò che rimane, è un modo per guarire e per fare pace con la paura.

“L’amore non si butta”, in uscita il 7 Novembre, vuole essere anche questo:
un invito gentile a non chiudersi, a raccontare ciò che significa lasciar andare qualcuno, credere di morire insieme a lui tanto è grande il dolore, e poi scoprire che dentro di noi esiste una forza potente che ci spingerà a rinascere. Sempre.

E voi amiche care?
Come vivete il ritorno al cimitero?
È un gesto che vi fa paura, o vi consola?
Se vi va, potete raccontarlo.

Le parole, quando si incontrano, accarezzano anche ciò che fa male.

Vi auguro di quel che resta una buona domenica e vi ricordo che potete preordinare “L’amore non si butta” nelle librerie oppure su Amazon attraverso questo link:

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“L’amore non si butta” : come nasce, di cosa parla e altre cose belle

Matteo B. Bianchi, scrittore che stimo moltissimo, nel suo ultimo libro “Il romanzo che hai dentro” ha scritto:

“Raccontare storie è un modo per condividere idee,
per instaurare dialoghi, per creare legami,
per ricordarci l’essenza più profonda del nostro essere umani.
E quando queste storie sono personali, attingono in maniera diretta dalla nostra esperienza di vita, tale connessione col lettore appare inesorabilmente più forte.
Leggere le gioie e i tormenti racchiusi nelle esperienze altrui ci fa sentire meno soli, meno diversi, meno deboli”.

Dopo la perdita di mio marito avvenuta cinque anni fa, ho creduto per molto tempo che la sola cura per andare avanti fosse quella di custodire il mio dolore al riparo da sguardi di compassione e silenzi colmi di imbarazzo.
Solitudine, fragilità, tristezza sono stati d’animo che hanno fatto a gara per ricavarsi uno spazio nel mio cuore e trovare la forza di ricominciare a vivere ha richiesto un impegno oltre misura.

“E poi arriva il giorno in cui capisci chiaramente che non
ce la puoi fare a sfidare tutte queste mattine, che per arrivare
a sera richiedono una lunga e interminabile giornata, e che
affrontare tutto questo da sola è come essere stata scaraventata
in mare aperto senza salvagente”.

Il lutto è un tempo strano intriso di un miscuglio
di emozioni profonde e ricordi dolci e
amari che, come in una staffetta, si danno il
cambio repentinamente.
Questo libro nasce con l’intento di diventare
uno strumento discreto, ma potente, per chi
ha subito la perdita di una persona cara ed
è alla ricerca di un modo per non lasciarsi sopraffare dalla disperazione.
Pagina dopo pagina, attraverso la narrazione
di un tempo passato, presente e futuro,

ho ripercorso  le emozioni e gli stati d’animo
che mi hanno attraversata

quando il dolore è entrato nella mia vita,
cercando di offrire spunti di riflessione,
raccontando come abbia cercato di imparare a sostare con quel dolore,

ad ascoltarlo, ad abitarlo, fino a quando lentamente
ha cominciato a fare un po’ meno male.
E racconta di tutto quell’amore che rimane dentro

dopo la perdita di una persona cara
e non sai cosa farne,
di quanto sia inverosimilmente possibile provare di nuovo a seminarlo, vederlo crescere e produrre molto frutto, sebbene sia stato generato da una perdita lacerante.
Perché l’amore non si butta via, come il pane.

“L’amore non si butta” è stato scritto pensando a chi sta attraversando un lutto, ma anche a coloro che desiderano rimanere accanto a chi soffre – familiari, amici, persone care – e faticano a trovare parole e gesti capaci di dare conforto.
Ed è infine, un libro che invita ciascuno di noi a prenderci cura di chi amiamo, a godere della bellezza di un tempo prezioso da condividere che ci è stato donato e che spesso diamo per scontato.
E’ con grande emozione e anche un po’ di sacra trepidazione  che vi affido le pagine di questo libro che da oggi potete preordinare nelle librerie oppure su Amazon attraverso questo link:

👉 https://www.amazon.it/dp/B0FHC24G1P

“L’amore non si butta” dal 7 Novembre nelle librerie e negli store on line

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“L’amore non si butta” – perché una promessa è una promessa

Strana storia la vita.

Ci sono giorni in cui pensiamo di sorprenderla e invece guarda un po’, alla fine è sempre lei a stupire noi.

E lo fa in maniera davvero stupefacente.

Stamattina mi sono detta, ecco oggi è il giorno giusto per raccontare ai miei lettori di una promessa fatta che finalmente posso dire mantenuta.

Ma a quando risale?

Ve lo ricordate questo articolo con il quale vi avevo salutato per un tempo indefinito?

A un certo punto avevo scritto così:

“Quanto a me, metterò in atto ancora una volta un cambiamento.
Un nuovo progetto di scrittura attende con pazienza da troppo tempo di essere preso tra le mani, e non posso più farlo attendere, l’ho promesso a me stessa e l’ho promesso a Susanna”.

Ebbene amiche, oggi sono andata curiosare la data in cui l’avevo scritto e pensate un po’era
il 19 ottobre 2024, esattamente un anno fa.

Che bellezza quando le coincidenze ci abbracciano e ci raccontano che davvero nulla ma proprio nulla avviene per caso.

E così oggi 19 ottobre 2025, esattamente un anno dopo, sono qui a raccontarvi che quella promessa l’ho mantenuta e che

tra 19 giorni troverete in libreria e sugli store on line il mio libro
“L’amore non si butta”
Rimettere in circolo l’amore dopo un lutto


C’è stato bisogno di un tempo in cui le parole sono rimaste in silenzio, perché avevano bisogno di trovare una forma, un significato, una strada attraverso la quale raggiungermi e io le ho lasciate fare.
Ancora una volta attraverso quello strumento potente che è la scrittura, ho potuto dare un ordine e un significato ai pensieri, alle emozioni , alle storie che abitavano da tempo cuore e mente e ho aggiustato tutto ciò che sembrava spezzato per sempre, perché scrivere in fondo, è un atto d’amore verso la vita.

E’ stato un bel viaggio ed è arrivato il momento di raccontarvelo.

L’emozione è tanta inutile nasconderlo, e per questo vi chiedo di tenermi compagnia durante questa attesa, così da poterla gustare come merita.

Diamo il via a questo conto alla rovescia che mi permetterà di raccontarvi tante cose belle.

E grazie fin da ora a chi la percorrerà con me.

“L’amore non si butta”
tra 19 giorni in libreria

«Non ho mai capito dove finisce l’amore che non usi.
Vorrei, da brava massaia,
usarne gli avanzi per le polpette, concimarci le piante.
Rimpastarlo, venderlo di seconda mano, placarlo,
darlo al gatto, alle galline.
A pensare che finisca così in niente, non so,
mi mette freddo dentro.
Se non si può buttare il pane, figurati l’amore».
Stella Poli