Pubblicato su Confidenze n. 36 Settembre 2014
Stringo tra le braccia questo piccolino e non so più quali sentimenti provare.
Nell’ultimo anno di vita li ho sperimentati un po’ tutti, prima il dispiacere, poi la rabbia, la rassegnazione, la speranza e adesso lo guardo e penso che sia arrivato il momento della gioia, anche se non ne sono del tutto sicura.
La mia amica Pia mi dice che ne ho il diritto dopo tutto quello che ho passato.
Solo un anno fa ho perso mio marito, il cancro me l’ha portato via in pochi mesi. Potevamo goderci la pensione, tanti progetti, tanta voglia di stare insieme e invece è finito tutto a nemmeno sessant’anni.
Mi sono fatta coraggio per Angelo, il mio unico figlio, e Lara sua moglie, li vedevo così fragili, senza un figlio in quasi dieci anni di matrimonio, non volevo che questo grande dolore andasse a caricarsi sulle loro spalle.
Ma non è servito a nulla, avevo già capito da un pezzo che il loro matrimonio era naufragato in mezzo alle liti e alle colpe che ciascuno infliggeva all’altro senza pietà. Com’è possibile aver amato tanto una persona e poi trovare il coraggio di ferirla così gratuitamente, senza un minimo di rimorso?
Si sono separati e Lara se ne è andata.
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