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So…stare in ascolto

Ieri sera pizza per due, la Susi e io.😋😋

Non so quante volte mi avesse suggerito di mettere le patatine fritte e la mozzarella alla fine della cottura e non all’inizio,  sostenendo che in questo modo la pizza sarebbe venuta migliore.

Ma siccome seppur in buona fede noi genitori crediamo che avere una lunga esperienza significhi avere sempre ragione, non ho mai dato troppo ascolto alle sue richieste, preferendo fare a modo mio.

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Sposarsi (parte terza) quando sei la mamma della sposa

Le cose belle accadono.

Di continuo.

A volte si susseguono con una tale frequenza che ti sorprendi a domandarti se ce la farai a reggere tanta emozione.

E poi capisci che sì, che non solo ce la fai, ma trovi il modo di starci così bene dentro, che ti rimane il rammarico quando finiscono.

Dopo la parte prima di Sposarsi in cui vi ho raccontato del matrimonio di mia nipote Alessandra con Pietro, e poi della parte seconda di Sposarsi in cui a salire all’altare è toccato a mio figlio Samuele con Benedetta, l’amore della sua vita, ieri si è sposata la mia primogenita Sara con Fabrizio, coppia dal cuore grande quanto il loro sorriso.

E io che credevo ormai di averci fatto l’abitudine a certe emozioni, io che credevo di aver imparato ad addomesticare il mio cuore, a tenerne sotto controllo i battiti, a controllare il respiro, in realtà mi sono resa conto che non ero preparata a niente.

Non ero preparata a vedere mia figlia percorrere la navata della chiesa al braccio di suo fratello, per provare a colmare un’assenza inesorabilmente incolmabile.

Non ero preparata a guardarla e rendermi conto che una figlia, alla fine, è una donna meravigliosa che cammina a passo spedito verso il suo futuro in costruzione, accanto all’uomo che ha scelto come compagno di vita.

Da quando è mancato, ho raccontato più volte di quanto fatichi a rassegnarmi a vivere senza la presenza di mio marito accanto a me, che nei miei sogni, davo per scontata.

Ma non mi ero mai soffermata a pensare alla sua assenza come padre e alla fatica che i miei figli affrontano nella quotidianità, ma soprattutto in giorni come questi, in cui basta un attimo per smarrirsi.

Non mi ero mai chiesta come fanno a sopravvivere a questi momenti di gioia senza lasciarsi sopraffare dalla tristezza e dal dispiacere.

Come fanno a colmare un’assenza che certi giorni somiglia tanto a un precipizio dal quale si fatica a risalire.

E mentre mi domandavo tutto questo, è stato come se qualcuno mi avesse invitato a spostare lo sguardo, ed è stato allora, che li ho visti.

Tantissimi, bellissimi, profondamente commossi, incredibilmente emozionati.

Gli amici.

Gli amici di ieri, quelli conosciuti tra i banchi di scuola, quelli che hanno attraversato accanto a loro, innumerevoli giorni impregnati di preoccupazioni e svago.

Gli amici conosciuti per caso, quelli acquisiti, quelli di tutti i giorni e quelli arrivati da lontano per la gioia di condividere quel giorno da consegnare alla memoria per sempre.

Gli amici che si preoccuperanno di aggiustare le cose quando si romperanno in mille pezzi, che penseranno a sorreggerli quando vacilleranno,  a  ricordare quella promessa che ha una durata eterna, prendendosi cura di loro nei giorni a venire.

Ecco l’assenza che si fa presenza, ho pensato.

Ti prometto che non presterò attenzione al mio cuore  a pezzi,
che non sarò triste del tutto,
perché la scia di amore che hai lasciato dietro di te,
sarà così luminosa da accompagnarci per il resto delle nostre vite.

Ci sono dolori che non fanno male, anzi, insegnano a guardare il mondo con occhi diversi, a cogliere ciò che prima sfuggiva, a vivere e a godere dell’attimo, a rallentare fino a sentire il battito del cuore.

L’assenza è la più forte presenza,
coloro che non camminano fuori,
vivono dentro.
Antonio Cuomo

Amiche vi lascio ancora una volta con tante belle foto che raccontano di noi, e di quanto ce la stiamo mettendo tutta per difendere il nostro fazzoletto di felicità.

Oggi voglio salutarvi con un bellissima poesia di Pablo Neruda, che dedico a chiunque di voi, abbia un’assenza nel cuore che fatica a colmare.

Io ringrazio i miei figli di esistere, e i compagni di vita che si sono scelti, per amarmi con lo stesso amore.

SE MUOIO SOPRAVVIVIMI
Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
se tu risvegli la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso né i tuoi passi,
non voglio che muoia la tua eredità di gioia,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi nella mia assenza come in una casa.
È una casa sì grande l’assenza
che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell’aria.
È una casa sì trasparente l’assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò nuovamente.

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I buoni consigli

La scorsa settimana ho fatto un acquisto che andavo meditando da un sacco di tempo e che rimandavo più che altro per la difficoltà di trovare uno spazio adatto in cui collocarlo.

Poi però ho trovato un’ offerta davvero interessante e allora mi sono decisa.

Sto parlando della friggitrice ad aria.   😊😊

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Ho trovato un modello piccolo e compatto a un prezzo strepitoso e incoraggiata da mia sorella Tiziana mi sono detta ora o mai più.

Devo ammettere che le prime patatine cucinate senza utilizzare l’olio mi hanno veramente soddisfatta.

Mi sono anche cimentata con le zucchine, ma poi mi sono fermata. Ho bisogno di qualche buon consiglio mi sono detta.

E dove chiederlo se non a tutte le amiche di questo blog che pazientemente mi seguono? 

Quindi se avete ricette, curiosità, consigli da darmi, vi prego di non esitare, perché ci tengo proprio a utilizzare questo piccolo elettrodomestico che sono sicura mi regalerà una cucina sana e leggera. 

Elargire buoni consigli 

Mi sono un po’ soffermata sul significato di questa espressione.

Non è mai facile dare consigli e soprattutto non è facile riceverne.

Ma quando un consiglio lo si può definire tale? Io credo che innanzitutto debba essere richiesto.

Alzi la mano a chi piacciono i consigli non richiesti soprattutto se provengono da chi non ci conosce affatto e parla sulla base della sua esperienza personale che il più delle volte è molto distante dalla nostra?

Sarebbe carino anche possedere un minimo di competenza sull’argomento in questione, più che altro per non dare consigli inutili ma soprattutto fuorvianti.

Ma soprattutto io amo ricevere consigli dalle persone che mi stanno a cuore, che si sforzano di vedere la situazione dal mio punto di vista e non dal loro.

“Date ascolto al consiglio di chi molto sa;
ma soprattutto date ascolto al consiglio di chi molto vi ama”. 
Arturo Graf 

Bisogna essere disponibili a ricevere consigli, perché è soltanto in questo modo che gli attribuiamo il valore che meritano, altrimenti è solo risorsa sciupata.

Certo ci sono anche consigli occasionali, non richiesti che arrivano a sorpresa.

Vi è mai capitato di essere davanti a uno scaffale di prodotti al supermercato e non sapere cosa scegliere, e così dal nulla accanto a voi compare qualcuno che senza che gli venga richiesto, vi consiglia il prodotto secondo lei migliore e vi motiva anche la sua scelta?

Io le apprezzo sempre queste persone, sono pure coraggiose, potrebbero ricevere una risposta contrariata anziché un grazie eppure osano lo stesso senza ottenere nulla in cambio. Sono perle di saggezza che non vanno sprecate.

E perché funzionano?

Perché quella persona per un momento si è messa nei nostro panni, perché se è lì, probabilmente ha un’esperienza su quel prodotto e perché un giorno forse, se dovesse trovarsi al nostro posto, avrebbe piacere di ricevere un consiglio di questo tipo.

Insomma non è facile ricevere buoni consigli, ma non è facile nemmeno elargirne.

Può accadere di trovarsi in difficoltà davanti a una persona che si rivolge a noi chiedendoci esplicitamente un consiglio perché si trova dentro una situazione dalla quale non sa come uscire: un cambiamento in arrivo, una difficoltà familiare, un problema di salute.

Cosa rispondere a queste persone che certamente nutrono aspettative importanti nei nostro confronti?

Qualche volta le persone ci avvicinano e ci condividono le loro difficoltà solo per il bisogno di essere ascoltate.

In realtà non sempre sono in cerca di un consiglio, perché sanno già quale sarebbe la cosa giusta da fare.

Però raccontarsi a qualcuno che ascolta veramente con il cuore, che sospende il giudizio, che fa domande per meglio capire il nostro disagio, è quanto di meglio possiamo sperare di incontrare, è un respiro che si allarga, un’esperienza che ciascuno uomo meriterebbe di vivere almeno una volta nella vita.

L’ascolto è la forma più grande di vicinanza che possiamo avere verso qualcuno, senza necessariamente riempirlo di consigli, ma piuttosto di incoraggiamento.

Amiche, è difficile ricevere consigli e ancora più complicato darne, ma qualunque sia il ruolo che ci ritroviamo a ricoprire, non possiamo esimerci dal viverlo, peggio sarebbe fare un passo indietro.

 Il mondo ha bisogno di persone capaci di ascoltare e all’occorrenza di consigliare. Difficile sbagliare il tempo, il momento, le parole, se camminiamo sul filo dell’empatia, che ci permette di stare loro accanto.

Vi auguro una buona domenica, la prossima settimana avrò cose belle da raccontavi, ma nel frattempo, aspetto i vostri consigli culinari sulla friggitrice ad aria. 

Potete scrivermi qui gio.fumagalli66@gmail.com, oppure nei commenti qui sotto.🥰🥰

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