Punti di luce

Uno dei regali più significativi che mi ha fatto mio marito quando eravamo fidanzati che ancora oggi guardo con emozione, è un piccolo ciondolo d’oro con incise le iniziali intrecciate dei nostri nomi.

Non so spiegarne la ragione, ma nel corso della nostra vita abbiamo utilizzato più di una volta le nostre iniziali per dare titolo, senso e valore a qualcosa di importante, ci piacevano poste una accanto all’altra ed erano facili da ricordare.

Quindi potete immaginare i miei pensieri quando ho visto la targa dell’auto nuova che ho ritirato questa settimana e che ha messo ancora una volta le nostre iniziali vicine per uno strano gioco del destino.

Un pomeriggio di fine giugno, a poche settimane dalla perdita di mio marito, una piccola colomba bianca è arrivata in volo sul nostro pergolato ed è rimasta a tenerci compagnia per diverse ore, tranquilla e pacata, per niente impaurita.

Di fronte a questi avvenimenti sono sempre più convinta che ci sia come un filo sottile che ci lega per sempre alle persone che abbiamo profondamente amato e che non sono più fisicamente accanto a noi.

Qualcuno le definisce fatalità, coincidenze, circostanze fortuite, io li chiamo piccoli punti di luce, che rischiarano la notte quando il buio si fa pesante.

Il giorno prima il mondo ci pare un luogo meraviglioso dentro il quale vivere e il giorno dopo questo mondo ci crolla addosso perché la vita è davvero qualcosa di estremamente fragile e basta un soffio per perderla.

Chi di noi ha già sperimentato il dolore della perdita di una persona cara, è alla continua ricerca di un punto di luce che dia sollievo nei giorni bui.

Arriverà un momento in cui il loro ricordo sarà dolce e un po’ meno struggente, ma oggi che quel ricordo è ancora lacerante, oggi che la loro assenza è ancora incolmabile, abbiamo disperatamente bisogno di piccoli punti di luce che nutrano in qualche modo la nostra solitudine.

Mentre scrivevo queste parole mi è tornato alla mente uno dei libri più belli che abbia mai letto, anzi, uno dei libri che avrei voluto scrivere: “Va dove ti porta il cuore” di Susanna Tamaro.

La trama la conoscete, un’anziana signora preoccupata di non avere più tempo, decide di scrivere una lettera alla nipote, che diventa una sorta di diario con il quale attraverso il racconto della sua vita, trasmette alla nipote preziosi insegnamenti

Le cose che ci accadono non sono mai fini a se stesse, gratuite, ogni incontro, ogni piccolo evento racchiude in sé un significato, la comprensione di se stessi nasce dalla disponibilità ad accoglierli, dalla capacità in qualsiasi momento di cambiare direzione, lasciare la pelle vecchia come le lucertole al cambio di stagione.

Va’ dove ti porta il cuore

La nostra mente è alla continua ricerca di un significato che ci racconti perché succedono le cose.

Credere che tutto accada seguendo un senso ci permette di affrontare serenamente e con fiducia ogni evento doloroso e incomprensibile, perché la nebbia toglie visibilità ai nostri occhi, ma il cuore ci conduce lontano senza perdere la strada.

Ogni volta che un oggetto, una canzone, un paesaggio, un sogno ci ricordano chi abbiamo perduto, è come ricevere una carezza che si posa leggera e ci infonde nuovo coraggio per riprendere il cammino.  

I punti di luce giungono per ciascuno di noi in maniera inaspettata ma sempre puntuali, qualcuno li coglie, altri li ignorano, altri ancora non li riconoscono, ma il volo di una farfalla quando arriva leggero, difficilmente passa inosservato.

Non piangere, è vero che me ne andrò prima di te ma quando non ci sarò più ci sarò ancora, vivrò nella tua memoria con i bei ricordi: vedrai gli alberi, l’orto, il giardino e ti verranno in mente tutti i momenti felici che abbiamo passato assieme. La stessa cosa ti succederà se ti siederai sulla mia poltrona, se farai la torta che oggi ti ho insegnato a fare e mi vedrai davanti a te con il naso color marrone.

Va’ dove ti porta il cuore

Mi piacerebbe tanto ascoltare le storie dei vostri punti di luce e se in questa prima domenica di primavera vi è venuta voglia di raccontarle, sapete come fare  🥰  🥰  🥰 

per scrivermi in privato i vostri pensieri cliccate qui

per condividerli con le lettrici di questo blog potete scrivere qui sotto  👇 👇  👇  

 

9 pensieri su “Punti di luce

  1. Silvia

    ciao Giovanna quanti punti luce abbiamo nella vita e solo quando impariamo a riconoscerli ci scappa un sorriso e i pensieri negativi lasciano il posto a ricordi piacevoli e intimi.
    E la luce è vita. Sempre!
    Ti abbraccio

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  2. L’altro giorno ho trovato una macchia a forma di paperetta in un carciofo. Il pensiero è andato dritto alla mia piccola Lu. Sono convinta siano coincidenze, ma le trovo meravigliose per la capacità di suscitare pensieri colmi di tenerezza e dolcezza.

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  3. Chiara

    Mi piacerebbe molto vedere un punto di luce da parte di mio nonno che l’anno scorso aspettava con ansia il suo primo “bis-nipotino” ed è mancato 4 mesi prima che nascesse…ora che ho letto questo articolo presterò più attenzione…magari sono io che non lo vedo! 😉

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  4. Da quando se n’è andata mi è capitato molte volte di sognare mia nonna. Una volta in particolare il sogno è stato molto reale. Al risveglio mi era rimasta una sensazione tattile della sua presenza, del suo abbraccio. Ho sognato molto spesso anche mio padre da adolescente, adesso non capita quasi più. Ma un po’ di tempo fa l’ho ritrovato nei ricordi di una sconosciuta. Questa signora è andata a fare delle sedute di fisioterapia da mia cugina e tra la varie chiacchiere è venuto fuori che abitava vicino casa mia e che aveva conosciuto mio padre quando frequentava la chiesa evangelica (era interessato a tutte le religioni) vicino casa e si incontravano spesso nel bar di fronte, lo ha ricordato come una persona solare e brillante. Ed era davvero così.

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