La perseveranza delle donne

Non vedevo l’ora di scrivere il post di oggi.

Pregustavo la stanchezza che avrei sentito nelle gambe, nella schiena, nelle ossa per aver tanto camminato, e gioivo al solo pensiero della bellissima giornata che avrei trascorso in compagnia di donne splendide.

Non so se ricordate ma il 24 settembre era la data stabilita per il secondo raduno di comodamentesedute, già rimandato una volta a causa del maltempo.

E ieri, di nuovo, dopo un’estate di siccità, una giornata uggiosa intrisa di pioggia, ha rovinato i nostri progetti e le nostre aspettative.

Lo sconforto che assale quando un programma va in frantumi, l’abbiamo sperimentato un po’ tutte, credo, almeno una volta nella vita.

Io, infinite volte.

Organizzare un evento, curarlo, invitare e coinvolgere altre persone a farne parte, cullare l’attesa, immaginarlo un po’, ma non troppo, e poi dovervi rinunciare, è veramente frustrante.

Il brutto tempo, il covid, un volo cancellato, un mal di testa o un contrattempo lavorativo, può accadere di tutto e spesso l’unica cosa che riusciamo a fare è rassegnarci.

Oppure perseverare.

Costanza e fermezza nel perseguire i proprî scopi o nel tener fede ai proprî propositi,
nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta”.

Fare lo sforzo di andare oltre le aspettative deluse, e credere che di nuovo torneranno occasioni per stare con le amiche, per partire verso la meta sognata, per accettare un invito importante, per regalarci un po’ di felicità, insomma.

Vietato arrendersi, vietato rassegnarsi.

E’ un po’ simile a una maratona: inutile correre a perdifiato bruciando energie, meglio piuttosto tenere un ritmo continuo senza soste, che porti dritto all’obiettivo.

Viviamo in un tempo così impaziente, che qualche volta viene la tentazione di mettersi a correre per arrivare più in fretta, ma è importante anche prefiggersi dove voler arrivare, altrimenti si rivela una corsa inutile, che lascerà addosso solo tanta stanchezza.

Ciò che conta è non fermarsi, non arrendersi, e soprattutto non curarsi di chi vorrebbe che rallentassimo, o peggio ancora di chi ci convince che non ce la faremo mai a raggiungere la meta.

E siccome questo post doveva raccontare storie al femminile, ho pensato di cogliere l’occasione per celebrarci un po’, per non dimenticare quanto siamo speciali.

E lo voglio fare con le parole di una canzone che continuo a incontrare in questi giorni e della quale mi sto lentamente innamorando.

Sto parlando de La vita splendida, l’ultima canzone di Tiziano Ferro scritta da quel poeta assoluto che è Brunori SAS.

Vi trascrivo il testo perché ascoltandola non vorrei vi perdeste parole importanti e poi posto il video perché la musica completa l’opera facendone un capolavoro.

La vita splendida

Amati più che puoi
E poi amati come vuoi
E lascia stare chi ti punta sempre il dito
E lascia stare chi non l’ha capito
Mettiti quel vestito
Anche se dicono che non ti sta
E smettila di dire sempre
Che per ballare non hai più l’età
E poi chiediti come stai
Da quanto tempo non lo fai?
Tu che eri una che viveva d’istinto
Ora al futuro ci credi a stento
Tu che per sempre non esiste mai
Che non esiste chi ama come noi
Tu che più cadi più ritorni in piedi
Tu che alla fine ancora un po’ ci credi
Ci credi?
A una vita così
Che anche quando ti spettina è splendida, sì
Sembra quasi una corsa ad ostacoli
E tu
Tu vuoi battere il record mondiale
Anche quando il traguardo scompare
Splendida, sì, splendida
Splendida malinconia
Splendida quella bugia
Che ti tiene prigioniera da vent’anni
E aggrappata a una fotografia
Splendida anche questa luna
Che non hai certo fabbricato tu
Splendida la paura
Di dire a tutti che ora vuoi di più
Di più
Da una vita così
Che anche quando ti spettina è splendida, sì
È una specie di corsa ad ostacoli
E tu
Tu vuoi battere il record mondiale
Anche quando va tutto a puttane
Anche se a volte vorresti morire
Com’è facile dirsi bugie
Quando piove e tu
Ti senti sola
Ma una vita così
Io la voglio lo stesso
Una vita così
A pensarci mi vengono i brividi
Ma io la voglio cantare
Anche quando l’orchestra scompare
La-la-la-la, la-la-la-la
La vita splendida

Ci siamo dentro un po’ tutte, per questo la voglio dedicare a noi.

A noi stanche, disilluse, scoraggiate, che solo Iddio sa dove troviamo la forza, eppure la troviamo e non se ne parla proprio di fermarci.

A noi che perseveriamo, ma qualche volta, forse dovremmo smettere di farlo, perché la direzione presa, non ci porta da nessuna parte.

A noi che ce ne abbiamo messo del tempo per trovare il coraggio di dire che siamo felici, per un lavoro che ci piace, per un amore che avevamo smesso di aspettare ed è arrivato prepotente una mattina d’autunno, per un figlio che arriva oppure riparte, per una casa che ci accoglie ogni sera senza fare domande.

A noi che stiamo nella gioia con chi gioisce e nella disperazione con chi si dispera, perché solo così siamo capaci di fare.

A noi che ogni santa mattina mettiamo i piedi giù dal letto con la ferma di intenzione di provare a cambiarlo almeno un po’ questo mondo, e finché continueremo a credere nei sogni, lo faranno anche le nostre figlie.

A noi che nonostante ci tarpino le ali, troveremo sempre la maniera di levarci in volo.

Tu che più cadi più ritorni in piedi
Tu che alla fine ancora un po’ ci credi.

Arrivederci al prossimo raduno amiche mie, perché alla fine il segreto sta tutto li, dentro un parola che solo a pronunciarla ci conforta e strappa un sorriso: perseveranza.

6 pensieri su “La perseveranza delle donne

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...