Quella strana coincidenza

Questa settimana la mia professione di counsellor mi ha portato a fare una full immersion con tantissimi ragazzi di quarta e quinta delle scuole superiori, per presentare il mio progetto di orientamento scolastico che svolgo con soddisfazione presso alcuni istituti ormai da diversi anni con l’obiettivo di supportare e accompagnare i ragazzi in una delle scelte più importanti della loro vita.

Dico la verità, li ho amati tutti quanti, ho amato la loro curiosità, la loro per nulla scontata attenzione, le loro domande acute e intelligenti, la loro preoccupazione per il timore di compiere una scelta sbagliata, di deludere aspettative, di scegliere un indirizzo che non dia certezze lavorative.

Ho ascoltato affascinata i loro sogni, i loro desideri e li ho interrogati su quell’urgenza  di cui forse noi adulti siamo un po’ responsabili , di raggiungere al più presto un’indipendenza economica.

E proprio oggi pensate un po’ ho scoperto che venerdì 17 novembre si celebra la giornata internazionale degli studenti. Una data non casuale, ma scelta perché legata a un tragico anniversario di un evento avvenuto durante la seconda guerra mondiale durante il quale oltre 1.200 studenti e studentesse dell’Università di Praga furono vittime di un assalto nazista.

Da allora, questa data è diventata nelle università di tutto il mondo un’occasione per rivendicare il diritto allo studio e alla libertà di espressione. Purtroppo in alcuni Paesi esistono ancora delle discriminazioni e delle disparità di genere nei confronti di milioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze a cui non viene data l’opportunità di avere un’istruzione.

Tra i ragazzi che ho incontrato alcuni si lamentavano della mole di studio, della fatica e dell’impegno che la scuola richiede senza riuscire a vederla invece come una preziosa opportunità di emancipazione e di crescita.

Mi è talmente piaciuta questa coincidenza di eventi che ho voluto soffermarmi sul significato di questa parola.

Il termine coincidenza deriva dal latino «con» «incidere», «cadere insieme» e indica una combinazione di fatti, di circostanze, spesso casuali: si parla di coincidenza quando due eventi che non ci si aspetta avvengono simultaneamente.

Di coincidenze, se ci facciamo caso, è piena la nostra vita  e spesso quando le notiamo, sono anche inspiegabilmente piacevoli, perché è come se portassero un po’ di magia al vivere quotidiano.

Alcuni scienziati dicono che in realtà non sono affatto casuali come sembrano, ma nascondono un significato preciso che ha a che fare con la nostra connessione tra individuo e ambiente.

In altre parole, tutto accade per una ragione.

A chi non è capitato di incontrare una persona alla quale stava proprio pensando, o di trovare una risposta a un dubbio per caso, guardando un pubblicità, un post su fb, leggendo la frase di un libro, ascoltando le parole di una canzone.

Le coincidenze che ci portano a incontrare persone, a risolvere problemi, a prendere decisioni rimandate a lungo, forse, proprio per questo, sono molto più che coincidenze, forse sono connessioni, e in ogni caso una cosa è certa: ci offrono una valida occasione per riflettere su noi stessi e su quello che ci circonda.

Dentro la frenesia del quotidiano scandito da obblighi e routine, che non lascia spazio di pensiero ma solo di azione, imbatterci all’improvviso in quell’incontro, quella storia, quel profumo, quel sapore di cibo dimenticato, fa fermare il mondo per un istante creando un’incredibile parentesi nella nostra realtà, in cui possiamo solo provare un sentimento di gratitudine che somiglia tanto alla felicità.

“È quell’istante in cui ci lasciamo abbracciare dall’imprevisto
e ci dilettiamo con una boccata fresca al sapore di magia”.

Qualunque evento casuale può celare un’occasione. 

“Pensò alle coincidenze del caso che combina gli incontri e scombina le vite, agli incroci fortuiti di esistenze lontane, alle direzioni perdute e ritrovate.
Alla bellezza sconcertante dei miracoli e alla semplicità di chi li opera senza saperlo e senza aspettarsi niente in cambio.”

Non dimentichiamo che le coincidenze accadono, ma se accadono è per darci la possibilità di cogliere occasioni che altrimenti andrebbero perdute.

Chi non crede nelle coincidenze le perde.

E voi amiche care?

Credete nelle coincidenze?

Le avete sperimentate nella vostra vita?

E come vi fanno sentire?

Se avete voglia di raccontarne qualcuna, a me o alle lettrici di questo blog, sapete come fare.

Intanto vi auguro una buona domenica, io vado a trovare la mia amica Irene.

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9 pensieri su “Quella strana coincidenza

  1. Congratulazioni per la tua attività, per l’opportunità che offri ai giovani di un confronto e per la responsabilità che ti assumi. Per quanto riguarda le coincidenze ultimamente mi ha incuriosito le diverse tipologie di pensiero in proposito, non c’è più una realtà bipolare tra due opposti: l’ateismo razionale e la religiosità trascendente. Non sempre siamo di spiegare razionalmente le cause, ognuno trova delle risposte che ritiene più appropriate. E’ un tema molto interesante che non si può esaurire in poche frasi.

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  2. Veronica Perego

    Ciao ! Io credo molto anche nelle coincidenze dei numeri. Nella mia vita sono successe tante cose belle nei giorni 2 3 4.di anni e mesi diversi .E anche negli orari..ad esempio il mio primo figlio nato 3.2 alle 13:43 e si ripete il 3.. quest’anno,come regalo di compleanno gli ho regalato un cuore di cioccolato e la data di scadenza era 28.5 compleanno del nonno scomparso da un paio d’anni..Quindi in qualche modo il nonno ha voluto fargli un regalo. Un abbraccio a te e al tuo fantastico cagnolino ❤️..V.

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  3. Che attività favolosa.
    Tanti anni fa, quando insegnavo e non c’erano ancora tante possibilità esterne da offrire ai ragazzi, con alcuni colleghi curavo l’orientamento in uscita: era bello ascoltare le esigenze dei nostri studenti, i dubbi, i sogni … e cercavamo di essere di aiuto nel miglior modo possibile

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  4. Prima di tutto, lasciami dire che la tua è una professione bellissima e tanto utile, complimenti davvero. Secondo, io credo tanto nelle coincidenze e le noto sempre. Nel mio libro ho inserito tutti gli “incontri significativi” che ho vissuto durante la malattia e, ti assicuro, mi hanno lasciato a bocca aperta per lo stupore. ♥

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