Diamo i numeri

Esattamente 2 anni fa come oggi me ne stavo comodamente seduta sul divano indecisa se annoiarmi o tormentarmi per la preoccupante situazione che in breve tempo si era venuta a creare.

E’ stato in quel momento lì che ho deciso di aprire un blog, per riempire i lunghi pomeriggi ma anche e soprattutto per un bisogno non ben definito di raccontarmi, di condividere parole, pensieri, immagini perché avevo intuito in qualche modo che tutto questo avrebbe fatto a bene a me e a chi mi avrebbe letto.

E devo dire che a un passo dal traguardo di 1500 iscritti e 70.000 visite, forse avevo ragione perché l’affetto dal quale sono stata circondata ha un valore che non potrò mai dimenticare.

E’ nato così comodamentesedute e pensate un po’ quanto è beffardo il destino: esattamente 2 anni dopo mi sono presa il Covid e quindi oggi vi scrivo mentre mi appresto ad affrontare il periodo previsto di isolamento😷🤒🤕.

Ma quello che mi ha fatto riflettere è l’importanza che hanno i numeri nella nostra vita, molta più di quanto non vogliamo ammettere.

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Cento di queste pagine

Quando ho iniziato a scrivere dentro questo blog ormai quasi un anno fa, lo ammetto, avevo poche idee e ben confuse, e non immaginavo nemmeno lontanamente quanto sarebbe durato questo cammino e soprattutto dove mi avrebbe condotta.

Mi ero ripromessa soltanto una cosa, di dare valore ad ogni singola pagina che avrei pubblicato, perché le parole che scegliamo per raccontare storie hanno un peso, volano dirette al cuore delle persone e muovono sentimenti, creano stati d’animo, rievocano ricordi e per questo vanno maneggiate con cura. Per questo è importante pensarle bene prima di pronunciarle, di scriverle, essere rispettosi dei contenuti che pubblichiamo, concentrandoci a lungo sulle conseguenze che potrebbero avere sulle persone.

Le parole si depositano leggere, ma strato dopo strato nel tempo, diventano come granito che non si scalfisce e appunto diventano pesanti, quasi insopportabili da sostenere.

Con questo post oggi celebro le mie prime cento pagine e chiedo scusa se scrivendole, inconsapevolmente, ho ferito qualcuno, ma soprattutto ringrazio chi non si è ancora stancato di leggermi e leggendomi, ha colto un’opportunità di fermarsi a riflettere, che di questi tempi, non è proprio cosa da buttare.

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