Lo ammetto, è stato innanzitutto il titolo a catturarmi, poi ho letto la trama e mi sono incuriosita, allora ho cominciato a guardarla e me ne sono innamorata.
Sto parlando de “Le fate ignoranti” che prima di diventare una miniserie televisiva di 8 puntate disponibile dal 13 aprile 2022 su Disney+, è stato anche un film uscito nel 2001 (che peraltro non ho mai visto).
Ma procediamo con ordine.
Innanzitutto di cosa parla “Le fate ignoranti”?
La morte improvvisa del marito Massimo catapulta Antonia in un mondo inaspettato. La donna scopre infatti che lui aveva una relazione con un altro uomo, Michele. In pratica Antonia scopre che nel cuore del marito, rimasto ucciso in un incidente, c’era posto per due amori molto diversi. Entra in contatto e poi arriva a stringere una amicizia inaspettata proprio con Michele. Soprattutto resta coinvolta in quella strana, eterogenea famiglia allargata che il marito aveva insieme a Michele. Una scelta che le farà riconsiderare molti dei suoi preconcetti.
Lo ammetto, la storia iniziale che racconta di un lutto mi ha toccato, ma ormai dovreste conoscermi abbastanza da sapere che se racconto di una serie TV nel mio blog, è perché c’è molto di più, e dentro questa storia recitata superbamente da un cast di attori straordinari ho trovato una tale ricchezza di contenuti e di spunti di riflessione che non potevo non condividere con voi amiche mie.
E siccome è stato proprio il titolo a incuriosirmi, ho scoperto che è stata Serra Yilmaz , una delle attrici del film e anche della serie (bravissima!) a regalare al regista Ferzan Ozpetek un libro d’arte che raccoglieva alcune opere dell’artista René Magritte e una di queste era appunto “La fata ignorante”.
A Ozpetek piaceva pensare che le fate ignoranti sono quelle persone che non hanno paura di vivere allo scoperto, di manifestare i propri sentimenti, di presentarsi per quello che sono. Nonostante spesso possano essere considerate persone “ignoranti”, in realtà sono anche delle fate, perché quando ci capita di incontrarle, riescono in qualche modo a cambiare la nostra vita.
Ed è proprio ciò che è accaduto alla protagonista
Antonia, chiusa nel suo mondo perfetto, non riusciva ad andare oltre, fino a quando l’incontro con Michele e i suoi amici, non l’ha aiutata a cambiare il punto di vista, a guardare la realtà da una prospettiva diversa, di cui ignorava l’esistenza.
Puntata dopo puntata mi sono ritrovata rapita dai contorni, dalle sfumature, dai colori di questa serie che si svolge prevalentemente su una grande terrazza che si affaccia su Roma, luogo di incontro degli eccentrici abitanti del palazzo, ciascuno con la propria storia, non sempre facile, che inaspettatamente, aiuteranno Antonia a cambiare prospettiva, certezze e pregiudizi offrendo un’amicizia che lei non aveva mai sperimentato prima.
Il sentimento che fa da sfondo alla storia è il dolore, ma fin dalla prima puntata, viene nutrito dalla speranza.
“La morte, come ogni fine, contiene anche un inizio. Per una storia che finisce, un’altra sta per cominciare, ed è la storia di un incontro tra due persone che pensano di non avere niente in comune, ma poi scopriranno di assomigliarsi moltissimo”.
La seconda parola chiave è tradimento.
“Si tradisce per vanità o per insicurezza. O forse soltanto per rompere le regole. E ogni volta si cerca di chiamarlo con la parola Amore. Ma tutto quello che resta, spesso, è soltanto il dolore. Come unica testimonianza di aver amato e di essere stati amati”
E infine i segreti.
“Tutti abbiamo un segreto, una parte di noi che dedichiamo solo a noi stessi. A volte per egoismo, a volte per vigliaccheria. A volte perché non riusciamo a condividere tutto con chi amiamo. Però avere un segreto vuol dire anche custodire dentro di noi qualcosa di prezioso e sacro. Ma se gli diamo un nome scompare. Tutto diventa polvere e si perde nel vento delle chiacchiere e del giudizio degli altri”.
Ma è il cambiamento la vera rivoluzione di questa storia.
Ho amato la figura di Antonia che non chiedeva altro alla vita se non di viverla semplicemente come aveva fatto fino al giorno in cui suo marito è morto.
Ma ancora più profondamente ho amato l’ Antonia che sì è vista offrire un’altra possibilità di essere felice e l’ha colta, con paura, preoccupazione e timori certo, ma l’ha colta.
“Ma è solo accettando l’inatteso che impariamo a crescere.
Solo accettando la sfida di farci sorprendere, impariamo a non farci travolgere.
Senza paura”
Insomma se dovessi definire questa serie TV direi che è un inno all’accoglienza, all’amicizia, alla diversità come valore e come ricchezza, per chi la offre e per chi la incontra.
Questa serie TV è da guardare se avete voglia di andare oltre.
Oltre i pregiudizi
Oltre la differenza
Oltre quella piccola scatola dentro la quale vorremmo farci stare tutto il nostro mondo, senza sapere che in questo modo perderemmo davvero tanto.
Vi lascio con la colonna sonora cantata da Mina dal titolo Buttare l’amore
A me fa venire la pelle d’oca ogni volta che l’ascolto.
Vi auguro e lo auguro anche a me di avere la fortuna di incontrare sul vostro cammino le fate ignoranti che vi aiutino a cambiare punto di vista e solo il cielo sa quanto ne avremmo bisogno tutti quanti.
Inutile dire che aspetto i vostri commenti e vi auguro la più splendida delle domeniche che guarda un po’, è anche Festa Nazionale del 1 Maggio.
Il film mi è piaciuto molto.
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Allora ameresti anche la serie TV 😊
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Ti ringrazio per il consiglio!
Terrò senz’altro presente.
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