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Tradire, un po’ come morire ma anche rinascere

Erano mesi che mi trascinavo una brutta cervicale.

All’inizio l’ho ignorata, poi trascurata, poi subita e solo quando mi sono resa conto che se non l’avessi accettata e curata non mi avrebbe dato tregua, mi sono arresa.

E così tra un antidolorifico e un antiinfiammatorio, qualche seduta di fisioterapia e una mezza dozzina di cuscini per capire quale fosse il più adatto, ho cercato di venirne fuori.

Poi la mia amica Alfonsa mi ha parlato della ginnastica posturale e ho pensato: “Perché no?”

La ginnastica posturale è un insieme di esercizi che hanno lo scopo di migliorare la postura, ma anche la mobilità ed è molto efficace per la gestione di dolori articolari e muscolari. Insomma un modo per prenderci un po’ cura del nostro corpo con dolcezza.

Devo ammettere che ho iniziato solo da qualche settimana ma sento già i benefici, la nostra insegnante Evelina è molta brava, attenta e rispettosa dei tempi e delle difficoltà di ciascuno partecipante e il gruppo è davvero accogliente 🥰🥰

Insomma fino a qui tutto bene.

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Quello che le donne dicono

Amo raccontare di cose belle.

Mi da l’impressione di veder sorridere chi mi legge.

La prima cosa bella di cui vi voglio parlare è il successo dell’iniziativa Benessere al femminile di cui vi avevo raccontato qui.

Tirare fuori di casa più di sessanta donna il sabato pomeriggio per offrire loro la possibilità di dedicarsi del tempo, è un obiettivo che dovrebbe diventare patrimonio dell’umanità.

Perché le donne di tempo per se stesse se ne dedicano veramente poco, sempre rubato, sempre intriso di sensi di colpa, sempre immeritato.

Sulla scia di tanta bellezza che mi ha gonfiato il cuore di speranza, ho deciso di proseguire nel mio intento e di proporre  quindi un’altra occasione di sosta.

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Un fascio di rose gialle

Pubblicato su Confidenze n. 52 Gennaio 2014

“Quanta neve sta venendo giù chi la fermerà…”

La canzone di Baglioni mi tiene compagnia in questa vigilia di Natale.

Sfioro il ventre e sorrido nonostante mi tornino alla mente momenti tristi. Fatico a ricordare, ma voglio affrontare i fantasmi del mio passato una volta per tutte, guardare avanti e ricominciare.

E’ trascorso un anno da quando sono scappata da Francesco, un anno della mia vita che mai più ritornerà.

Anche allora nevicava ma io avevo il cuore a pezzi, Dio quanto ho pianto quella notte, forse non avrò più lacrime per il resto della mia vita.  

Francesco è un musicista, l’avevo conosciuto ad un concerto: si dimostrò subito affascinante, premuroso, gentile, un po’ strano anche, ma di quella stranezza un po’ tipica dei musicisti che ti intriga e che vorresti assolutamente conoscere. Abbiamo cominciato ad uscire insieme, lui mi adulava, tanti complimenti, attenzioni galanti come non ne avevo mai ricevute prima, ci siamo innamorati da perderci e dopo sei mesi mi ha chiesto di sposarlo.

Lo so, una follia, ma quando ami vivi di follie e te ne vorresti nutrire per sempre:

ci amavamo, perché aspettare?

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