Oggi mi va di vederlo mezzo pieno sto bicchiere.
Oggi mi va di trovare qualcosa di bello in questo isolamento forzato.
E’ Lunedì dopo Pasqua e mi domando cosa stavo facendo lo scorso anno in un giorno come questo.
Lo so cosa stavo facendo, quello che più o meno ho fatto ogni anno della mia vita a Pasquetta.
Mi stavo arrovellando per cercare una meta dove trascorrere una giornata all’aria aperta con marito, figli, amici, famiglia d’origine.
Una fatica a metterli d’accordo tutti, una fatica a trovare un posto al quale non avessero già pensato altre mille persone, una fatica a decidere l’orario di partenza, il cibo da portare appresso e soprattutto una fatica a guardare di continuo il cielo per capire come sarebbe stato il tempo. Perché Pasquetta è così, ti frega ogni volta, se fa caldo e parti leggero poi arriva il freddo e prima di sera sei malato, se fa freddo e parti coperto, prima di sera ti sei spogliato, hai fatto una sudataccia e prima di sera, sei comunque malato.
E la sera, stanca ma felice (forse), pensi già all’indomani che si torna a lavorare.
Ok.
Oggi, lunedì di Pasquetta dell’anno 2020, ho dormito un po’ più del solito, non m’importa se fuori c’è il sole o piove, se tira vento o c’è un principio di estate.
Oggi si mangiano gli avanzi di ieri, e se ci va stasera prepariamo una bella pizza, non metto il naso fuori di casa, ma me ne sto qui sul divano comodamente seduta, a fare qualcosa che veramente mi piace fare: scrivere, qualcosa che mi rende felice, che mi appartiene e che non devo necessariamente condividere.
Questo è il mio bicchiere mezzo pieno.
E il vostro qual è?
Questo tempo di quarantena sia l’occasione per praticare del sano egoismo, per regalarci opportunità di benessere, prenderci rivincite dalla fatica quotidiana dei doveri che si susseguono uno dietro l’altro come grani di un rosario, perché alla fine, un po’ di spazio dentro e fuori di noi, ce lo meritiamo .
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