
Da qualche parte bisognava pur ricominciare.
Forse non ancora a vivere senza di te, né tantomeno ad assaporare il gusto delle cose.
Ma un piccolo passo che mi dicesse in qualche modo che nonostante tutto, nonostante la fatica quotidiana di fare a meno della tua presenza e di svegliarmi ogni mattina trovando un spazio vuoto accanto a me, sarebbe stato possibile andare avanti giorno per giorno, mi sembrava doveroso percorrerlo.
Non per me, ma per i miei figli e per la gara di amore che stanno disputando da settimane ormai, alternandosi come in una staffetta.
Comunque, dicevo, il piccolo passo che ho compiuto è stato quello di andare dal parrucchiere.
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Questo è il nome di un piccolo negozio luminoso e piacevole che ti fa sentire subito a casa.
Ad accogliermi c’era Sara, una giovane parrucchiera gentile, ospitale, profondamente rispettosa dei miei tempi e dei miei silenzi, ma soprattutto brava nel suo lavoro.
“Ferma l’orologio lascia fuori ciò che non serve e ritrova il tuo tempo”.
“Prenditi del tempo dedicati una coccola”.
Non avevo fretta e mi sono lasciata condurre.
Non avevo grandi aspettative se non quella di liberarmi di un taglio improvvisato da mia figlia durante la lunga quarantena, ma il risultato mi è piaciuto molto.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dalle tende o dal taglio di capelli”
Non vi ho raccontato questa storia per fare pubblicità a Sara e alla sua attività, perché credo che non ne abbia affatto bisogno visto come lavora, ma per farvi un regalo, casomai la vostra testa ne avesse bisogno come la mia.
Ciao Sara, ti chiami come mia figlia, oggi mi sono scordata di dirtelo.
Alla prossima.
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