Dona a chi ami ali per volare,
radici per tornare,
e motivi per restare.
Dalai Lama
Nei giorni scorsi Emanuela, un’altra delle mie preziose amiche, una di noi, combattente, tenace e tosta, ha lasciato un commento sulla mia pagina di facebook raccontandomi che il suo modo di mettere la vita in stand by consiste nel preparare torte.
Siccome non sono tipo da lasciarmi sfuggire ricette interessanti ( e questo l’avrete capito :)) le ho chiesto di inviarmi qualche bella ricetta e lei carinamente ha risposto all’invito.
Quando me l’ha inviata, mi ha raccontato che da un po’ di tempo a questa parte, nella sua famiglia c’è qualcuno che ama preparare dolci tanto quanto lei, anzi, è anche più brava perché cura moltissimo l’estetica. Stava parlando di sua figlia Alessia.
Questa frase mi ha fatto pensare a quanto sia meraviglioso realizzare che i nostri figli, in tante occasioni, si rivelano migliori di noi.
La sfida che abbiamo raccolto il giorno in cui sono venuti al mondo, di farne delle brave persone di buona volontà, magicamente a un certo punto si concretizza e ci ritroviamo a fare i conti con esseri umani che prima non esistevano, e che ora ci costringono a metterci in discussione dal mattino alla sera, che non si accontentano di risposte facili e preconfezionate, che vogliono capire, controbattere, discutere e qualche volta farci cambiare idea riuscendoci pure.
I nostri figli affamati di vita, di avventura, di sogni, di amici, di capelli in ordine e trucco a posto, di passioni e amori infranti, di voglia di confidare segreti e di tenerne in serbo a costo della vita.
Che fatica averli cresciuti, tutte quelle notti in bianco di ieri e quelle che sono in divenire, quella sorta di preoccupazione che ci viene data in dono assieme all’amore sconfinato, la prima volta che il nostro sguardo incontra il loro, quel desiderio atavico di difenderli sempre a prescindere, perché il legame di sangue è come una punta di diamante, che niente può scalfire.
E faticare per tenere tutto in piedi come gli equilibristi, consapevoli che basta un soffio di vento e ci tocca ricominciare da capo. E ricordare loro che noi ci siamo e ci saremo sempre, fino all’ultimo respiro e oltre.
Ma abbiamo dato loro anche radici per tornare. E loro faranno ritorno, eccome se lo faranno, in virtù del fatto che un simile porto sicuro non esiste altrove.
Le radici rimandano anche a ciò che ci ancora alla terra, a ciò che nutre e ci rende forte, a qualcosa che è cresciuto lentamente, ad un passato comune. Nessun albero cresce senza radici, nessun domani vede il giorno senza un ieri.
Radici per tornare. Radici che permettono all’albero di tornare a crescere anche se viene raso al suolo, radici sane, forti che resistono a tutto, e che alla fine della tempesta, torneranno a germogliare.
E sarà quello lì il momento in cui capiremo, nonostante la nostra vita imperfetta, di aver fatto con loro, tutto sommato un buon lavoro.
Sarà difficile
Lasciarti al mondo
E tenere un pezzetto per me
E nel bel mezzo del tuo girotondo
Non poterti proteggere“A modo tuo” Elisa
E ora come promesso, la ricetta della crostata di Emanuela e Alessia, con una golosa variante e qualche bella foto.
CROSTATA BASE:
300gr di farina – 150gr di burro (a pezzi e fatto ammorbidire a temperatura ambiente) – 100gr di zucchero – 1 uovo intero – 2 tuorli – 1 cucchiaino di lievito – la buccia di mezzo limone naturale grattugiata (facoltativo)
Impastare velocemente, tenere un po’ di impasto da parte, stendere la pasta nella tortiera, tenendo il bordo leggermente rialzato, bucherellare il fondo con i rebbi della forchetta.
Stendere una vasetto di marmellata.
Ricoprire con strisce ottenute dall’impasto tenuto da parte.
Cuocere in forno per circa 30 minuti – 180°C statico (preriscaldato)
FARCITURA GOLOSA
Tempo di preparazione 20/30 minuti + cottura
250 gr di ricotta – 100 gr di zucchero – 2 albumi montati a neve (usare quelli dei tuorli della crostata) – 1 tuorlo – il succo filtrato di un limone -la scorza grattugiata di mezzo limone -una manciata di uva passa (fatta ammorbidire nell’acqua tiepida e strizzata) – (canditi – se piacciono)



Vedete il potere delle ricette?
Mandatemene altre, faremo scaturire da loro incantevoli storie.
Vi aspetto.
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