C’è un film che amo molto e che ogni Natale riguardo volentieri, perché sì, ha un risvolto un po’ sdolcinato come tutti i film natalizi, però è davvero anche molto divertente 😅 😅 .
Non so se lo conoscete si intitola Fuga dal Natale, è uscito nel 2004 ed è tratto dall’omonimo libro di John Grisham (autore che io amo molto peraltro 🙂 🙂 )
La trama è molto semplice:
Ogni anno, in occasione del Natale, nelle case di Hemlock Street, a Chicago, tutti gli abitanti della strada sono impegnati ad addobbare le case con luci e festoni e ognuno espone sul proprio tetto ‘Frosty’, il pupazzo di neve illuminato di cui tutti vanno fieri. Ma quest’anno la coppia Luther e Nora Krank, sola poiché la figlia è in Perù per una missione di volontariato, ha deciso di trascorrere le feste al caldo sole dei Caraibi. Basta con il freddo, basta con le decorazioni natalizie, basta con i regali e basta con il pranzo di Natale. La notizia sconvolge tutto il vicinato che si scatena contro la coppia fermamente decisa a farle cambiare idea. Alla fine dovranno fare i conti con un piccolo imprevisto che scombussolerà i loro eventi, ma che farà risplendere il vero significato del Natale.
Amo molto questo film perché per molti anni (e ancora oggi 🙄 🙄 ), in prossimità del Natale ho provato quello strano desiderio di fuggire e non perché lo detesti, anzi, è in assoluto la festa che amo più al mondo, ma non mi piace la corsa contro il tempo che vedo scatenarsi intorno a me e che mi mette un’ansia che non vi dico anche perché stride proprio con quella pace del cuore che ciascuno di noi dovrebbe sperimentare soprattutto in questo periodo.
Insomma ho sempre avuto l’impressione che tante persone come me si sentissero un po’intrappolate dentro una tradizione che in realtà sentivano un po’stretta senza trovare la forza di opporsi per cambiare le cose.
Io ad esempio mal sopporto il pranzo di Natale, così lungo e così esagerato 🥴 🥴 e per questo molti anni fa d’accordo con mio marito avevamo preso la decisione di trascorrerlo solo con i nostri figli, così che dopo un pranzo “normale”, potevamo dedicare il pomeriggio a qualcosa di piacevole, magari comodamente seduti sul divano con coperta, tè caldo e biscotti.
Insomma ho sempre pensato che il giorno di Natale fosse per noi e non viceversa.
Mi dicevo: “Perché a Natale ciascuno non può sentirsi libero di fare quello che preferisce fare?”
Poi però è arrivato il Natale 2020 con il Covid e ha stravolto tutto.
Ci ha derubato più di ogni altra cosa della libertà di decidere come e soprattutto con chi trascorrere il giorno di Natale.
Posso soltanto immaginare quanto sarà faticoso per tante persone non poter condividere questo momento: persone anziane, persone sole, persone lontane per le quali il Natale è un’occasione di riavvicinamento.
Allora ho pensato: e se questo Natale del presente ci aiutasse a ripensare ai nostri Natali passati e ad aggiustare il tiro sui nostri Natali futuri?
Come vogliamo davvero che sia il nostro giorno di Natale?
E come possiamo adoperarci perché sia un giorno davvero speciale?
E se l’anno prossimo finalmente trovassimo il coraggio di andare ai Caraibi senza timore di scandalizzare nessuno?
E se la smettessimo di subire infiniti pranzi con parenti con i quali non abbiamo nulla da condividere e lo organizzassimo con le persone che davvero ci stanno a cuore?
Forse ancora una volta questo strano tempo dentro il quale siamo finiti nostro malgrado, ha davvero qualcosa di buono da insegnarci, se non altro ci invita a riflettere sui nostri comportamenti, sui nostri modi di fare che tante volte nostri non sono.
È il Natale nel cuore che infonde il Natale nell’aria.
William Thomas Ellis
Circondiamoci di tenerezza, di belle persone, di splendidi libri da leggere e film da guardare, di profumo di cibo buono, di animali che ci amano a prescindere, di casa accogliente e di sonni ristoratori.
Io ve lo auguro così, il vostro Natale.
E se avete voglia di raccontarmi qual è il vostro Natale preferito, potete farlo condividendo i vostri pensieri qui 👇 👇 a fondo pagina, oppure scrivendomi in privato qui
Cara Giovanna, anch’io ho sempre cercato di vivere il Natale con semplicità, rifuggendo dalla corsa a regali inutili e da cene o brindisi con persone a cui poco o nulla mi legava.
Da anni trascorro il giorno di Natale a casa mia con tutta la mia numerosa famiglia, sorelle, cognati, nipoti, fidanzati, in allegria sincera e non di facciata, tra piatti gustosi, tombolata e tante risate.
Quest’anno lo trascorreremo noi cinque , io e mio marito con le nostre figlie.
Ci mancherà il poter rivivere i momenti di gioia con tutti, ma questa esperienza ci ha insegnato a valorizzare tutto ciò che abbiamo di importante e a non dare per scontato nulla.
Cucineremo dei piatti particolari (siamo tutti buongustai!) e ci concederemo un pomeriggio di relax.
A te ed ai tuoi figli auguro di cuore un Natale di speranza.
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Luisa cara, conosco bene i tuoi affetti e so quanto siano sinceri, siete una famiglia splendida, da sempre nel mio cuore. Grazie per gli auguri, mi metto in tasca la speranza, mi sarà di grande conforto. Ti abbraccio
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Ciao Giovanna , ho da sempre passato il Natale con la mia famiglia e i parenti . Il pranzo con i più stretti e dal pomeriggio, per una fetta di panettone, allargandosi a cugini e vari . Spesso a casa nostra . Per molti anni mi sono sentita intrappolata in questa tradizione e la vivevo un po’ come un tour faticoso, pensando anche io , a volte , di fuggire ai Caraibi 😊Quest’anno , Natale covid saremo solo noi.
E , incredibilmente, questo momento mi mancherà . Questo è il regalo che mi ha fatto il Natale 2020 : apprezzare anche questi momenti senza viverli come un peso , come una prestazione .
E allora ho deciso : il mio Natale è essere circondata da molte persone , dedicando questo giorno proprio a coloro che magari durante l’anno , per frenesie varie , non vedo , non vado a trovare ..
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Monica cara che bello quello che hai scritto. Hai ragione è quando perdiamo le cose o meglio ancora che poi ne comprendiamo il valore. Però stavolta possiamo recuperarle, per fortuna Natale arriva nonostante tutto, ogni anno. Ti abbraccio 😘
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