Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

Secondo me noi donne (e non solo) ci dividiamo sostanzialmente in due categorie: chi detesta accumulare e chi invece va in crisi al solo pensiero di disfarsi di qualunque cosa 😅 😅  .

Ora sono sicura che in questo momento ciascuna di voi si stia domandando a quale delle due categorie appartiene, ma non preoccupatevi, perché secondo me esiste anche una sana via di mezzo, in cui certamente molte di noi si riconoscono 😇 😇 .

Io sono cresciuta con una mamma che spesso e volentieri si liberava di qualunque cosa le capitasse a tiro perché la riteneva inutile e quindi vi lascio immaginare la mia reazione quando magari le domandavo dove fosse finito quel libro, quel maglione, quel ricordo e mi sentivo rispondere che “era convinta che non mi servisse più” 🙄 🙄  .

“Quando avrò una casa mia non butterò mai via niente” mi ripromettevo.

Poi ho conosciuto mia suocera che invece conservava tutto, ma veramente tutto, perché la sua filosofia era: “Può sempre tornare utile” 😫 😫  .

E quando entravo in quella casa straripante di cose inutili allora mi dicevo: “A casa mia non accumulerò mai niente”.

E così navigando tra questi due modi di vivere così estremamente lontani tra di loro, per fortuna ho trovato un equilibrio.

Tuttavia vi confesso che quando decido sia giunto il momento di fare pulizia, torno a essere un po’ come la mia mamma, anche se mi fermo un passo prima e quindi compio due azioni importanti:

  1. Se non mi appartiene ciò che voglio eliminare, domando il permesso al proprietario
  2. Mi domando se ciò che vorrei buttare possa essere utile come oggetto di riciclo.

L’altro giorno ad esempio ho scovato un cassetto pieno zeppo di custodie di cd e quando ho capito che non sarebbero più state utili a nessuno, mi è venuta un’idea che ho realizzato con l’aiuto della mia preziosissima terzogenita e che naturalmente vi condivido.

Abbiamo preso 5 custodie e le abbiamo incollate tra di loro. Potete usare la colla a caldo se l’avete, oppure anche colla vinilica (o qualunque altra colla liquida ad alta resistenza) o ancora come ho fatto io, del biadesivo. Assicuratevi che la parte che accoglieva il cd sia posizionata all’esterno perché è lì che andrete a infilare ciò che preferite, anche se vi consiglio di farlo prima di assemblare i pezzi.

Otterrete un bellissimo cubo dentro al quale potrete mettere ciò che più vi piace.

Io ho deciso di metterci una piccola piantina perché vorrei regalarlo alla mia amica Annalisa che oggi compie gli anni  🥰  🥰 (pregandola di non guardare le imperfezioni naturalmente!) e nelle fessure che contenevano le copertine dei cd, ho infilato una bellissima benedizione irlandese che naturalmente vi posto, per farle degli auguri davvero speciali.

Il risultato lo vedete da voi, cosa ne pensate?

Possa la fortuna essere tua e possano le tue gioie non avere mai fine.

Possa la strada venirti incontro, il vento essere sempre alle tue spalle

il sole riscaldarti il viso e la pioggia cadere dolcemente sui tuoi campi

e fino a quando ci rincontreremo possa Dio tenerti nel palmo della sua mano.

Possano le gocce di pioggia cadere dolcemente sulla tua fronte

i dolci venti rinfrescarti l’animo il sole illuminare il tuo cuore

i pesi della giornata essere leggeri su di te

e possa Dio circondarti con il mantello del suo amore.

Che ci sia sempre lavoro da fare per le tue mani

possa il tuo borsellino contenere sempre una o due monete

il sole risplendere sempre sul vetro della tua finestra

un arcobaleno seguire sempre ogni pioggia

la mano di un amico essere sempre vicino a te

possa Dio colmarti il cuore di gioia per rallegrarti.

Possa tu sempre avere un raggio di sole per riscaldarti

buona fortuna per deliziarti

un angelo protettore così che niente ti possa far male

riso per rallegrarti e amici fedeli accanto a te

e, ogni volta che pregherai, possa il cielo ascoltarti.

Benedizione irlandese.

Naturalmente mi piacerebbe molto vedere le vostre produzioni e per poterlo fare oggi vi do un suggerimento nuovo, potete postarle qui sulla pagina facebook di comodamentesedute.

Sono sicura che saprete creare qualcosa di fantastico.

Comunque mentre mi cimentavo nella realizzazione di questo lavoretto ho pensato un po’a come ci si sente quando si decide di buttare qualcosa.

Un senso di liberazione o un senso di colpa?

Perché a volte fatichiamo così tanto a liberarci di qualcosa pur sapendo che non ci servirà più a nulla?

Non buttiamo ricordi perché hanno un valore affettivo, non buttiamo abiti perché potrebbero tornare di moda, non buttiamo oggetti perché vogliamo lasciarli in eredità.

Eppure farlo a volte è davvero liberatorio, perché crea spazio non solo nei cassetti e negli armadi, ma anche dentro la nostra mente e il nostro cuore, predisponendoci ad accogliere nuovi pensieri.

Come suggerisce Marie Kondo nel suo bellissimo libro Il magico potere del riordino

“Scegliete le cose che vi rendono felici e

fate tesoro di ciò che è davvero prezioso nella vostra esistenza”

Marie Kondo

Perciò, prendete in mano ciò che non serve più, guardatelo con attenzione amorevole, ringraziatelo per essere stato con voi e se non vi emoziona, buttate, regalate, rimettete in circolo.

Fare pulizia richiede molto coraggio, ma promette anche grandi soddisfazioni.

E voi? Come ve la cavate quando decidete di mettere ordine nei vostri armadi? Aspetto con curiosità le vostre storie.

Vi auguro di trascorrere una buona domenica magari riordinando un po’e se volete scrivermi sapete come fare:

  1. scrivermi in privato i vostri pensieri cliccando qui
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15 pensieri su “Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo

  1. Silvia

    Ciao Gio guarda mi sembra di aver già visto questo copione!!! Stessa cosa a casa mia, stessa mamma stessa suocera che ridere!
    Poi arrivo io che, come te, cerca la via di mezzo.
    Ma niente mi ha dato più soddisfazione di svuotare un box doppio pieno di cose di un’inutilità che ritieni utile ma prima ho chiamato i miei figli e con la loro supervisione abbiamo fatto le scelte come hai ben detto tu: Guarda questa e cose e rifletti, serve davvero? poi dopo anni dal trasloco c’erano cose che nemmeno sapevamo più di avere e a quelle abbiamo dato la precedenza e via!
    Sono venuti con DUE furgoni dal Mato Grosso e io ho avuto un senso di grande liberazione.
    Le ragazze hanno chiesto il permesso di poter prendere libri giochi e oggetti vari per le loro attività ricreative per i bambini/ragazzi che seguono e ben venga che quello che è stato possibile recuperare sia andato a buon fine.
    Poi c’è il pattume dell’anima, anche per quello è arrivato il momento di buttare e fare piazza pulita per alleggerire la vita, perchè tenere dentro quello che ha fatto solo male o che non è stato di aiuto non ha senso.
    Come vedi faccio parte delle amanti della discarica ma conservo ancora tante cose quelle più care. Quelle spero di non perderle mai.
    Un abbraccio e complimenti per il vaso!
    Molto bella la benedizione irlandese, sarà una delle cose che conserverò grazie
    Silvia

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    1. Silvia con te non c’è bisogno di tante parole, ormai ci capiamo al volo…Sto pensando a quanto sarebbe liberatorio svuotare un box doppio…fantastico. Quanto al pattume dell’anima…mi hai dato da pensare…

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  2. Sempre intessante leggerti in quanto rivivo mie situazioni.
    Quello di conservare oggetti e non buttarli penso sia un male comune..nel mio caso sono oggetti legati all’informatica che trovano la strada della cantina e stazionano per il tempo necessario all’invecchiamento, sino al giorno che non riuscendo entrare in cantina vengo preso da raptus e butto via tutto e purtroppo coinvolgo tanti oggetti (la maggior parte sono regali natalizi parentali)..ma legato a quanto sopra, estraggo da un mio post alcuni passaggi e su consiglio del meraviglioso frate Enrico ho tolte alcune immagini..
    Penso con terrore ad un’eventuale ristrutturazione del mio alloggio, sono esperienze che nessuno augurerebbe al peggior nemico, ma che a tutti prima o poi, toccheranno.
    Per sentito dire di solito, il primo passo del calvario consiste nello svuotamento cassetti, armadi, bauli, cassepanche nei quali, anno dopo anno, si sono accumulate le testimonianze di una vita, sotto forma di foglietti, giornali, lettere, quaderni, cartoline.
    Libri, fiori secchi, fotografie, taccuini, agende, soprammobili, portachiavi reclame, biglietti ferroviari, aerei e quant’altro e’ stato buttato li con finta noncuranza, ma con la segreta convinzione che un giorno quei poveri oggetti inanimati ci avrebbero spalancato immensi paesaggi nella memoria, regalandoci il profumo ineffabile del ricordo.
    L’operazione in se’, appare crudele..si deve selezionare, decidere che cosa ha senso conservare ancora, e cosa invece puo’ essere gettato senza rimpianti.
    Cos’e’ quel bigliettino? L’invito ad una festa dei diciott’anni di un compagno di scuola ormai senza volto; la cartolina di una fuggevole conoscenza estiva; il biglietto d’ingresso a un museo visitato chissa’ quando e chissa’ con chi e ci accorgiamo che di tanti affetti, di tante passioni, di tante speranze, ormai ben poco resta.
    Quelle che pensavamo reliquie dell’eta’ piu’ bella, sono soltanto cartaccia, buona per il macero.
    Alla fine contempliamo quella montagna di rifiuti ..dei momenti di vita negati, dimenticati, lasciati scivolare via.
    E di fianco, la modesta scatola di cartone dove abbiamo riposto cio’ che ancora conserva un significato, ancora ci parla, ancora ci commuove.
    E’ una scatola molto piccola, non terra’ molto posto.
    E cio’ che ci portiamo dietro, e’ la misura tangibile del nostro esistere.
    E poco quel che resta di noi.
    Poco, pochissimo.
    Nulla a confronto dell’importanza che ci attribuiamo, ogni mattina, svegliandoci.
    Per oggi basta..un abbraccio fraterno carlo

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    1. Carlo ciao, sempre bello leggerti, mi hai fatto rivivere quanto sia bello in realtà fare pulizia come occasione di carrellata di ricordi…Adesso sono in un momento troppo fragile per poterlo fare, ma prima o poi sicuramente. Spero quel giorno di ricordarmi di ciò che hai scritto e sorridere..

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  3. beh…esiste anche una via di mezzo….all’occorrenza si valuta e si decide se conservare o disfarsi dell’oggetto in questione.
    Molti anni fa c’era appunto la filosofia seguita da tua suocera ma in questo modo la casa diventerebbe un deposito di rigattiere oltre allo spazio necessario a custodire.
    Ottima la tua idea di recupero dei porta cd!

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  4. Ciao, un articolo che per me è stato come la madeleine per Proust! Mia mamma è come la tua invece la mia carissima nonna teneva veramente tutto ed era un’artista del riciclo. Se fosse nata ai giorni nostri sarebbe sicuramente diventata famosa! Grazie per i ricordi che mi hai regalato!
    Elena

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  5. Ciao, mi piace molto la tua idea per riciclare in modo creativo le custodie dei cd. Io per esempio, le ho trasformate in utili contenitori per i miei rotolini in quilling e le piccole strisce di carta. Il tuo articolo mi ha fatto venire in mente un’altra idea di riciclo: trasformarle in contenitori portamatite. 🙂

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  6. fuoritempofuoriluogo

    La parola giusta è equilibrio soprattutto quando si tratta di disfarci di qualcosa che ormai sembra inutile ed inutilizzabile.
    Personalmente anch’io cerco di dare un’altra forma agli oggetti e di riusarli prima di pensare di buttarli ma quando ciò non è possibile me ne disfo.
    Maria Domenica

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  7. fuoritempofuoriluogo

    La parola chiave è equilibrio soprattutto quando si tratta di un atto così difficile ed importante come quello di disfarsi di ciò che sembra inutile ed inutilizzabile. Tuttavia credo che talvolta sia necessario non soltanto per avere più spazio ma anche per compiere nuovi passi nel percorso della nostra vita.
    Maria Domenica

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  8. fassirelli

    Ma che idea carina! Quando ho visto la foto non avevo assolutamente capito cosa tu avessi riciclato…complimenti per la fantasia! Mi piace soprattutto l’idea di poter inserire i nostri versi preferiti. Io mi colloco a metà dei due estremi anche se nell’ultimo anno, avendo passato molto più tempo in casa, ho sentito l’esigenza di liberare di più gli spazi. E mi sono sentita molto bene. Quindi piano piano sto procedendo con tutte le zone, cassetti, armadi… La cosa di cui faccio più fatica a liberarmi sono i vestiti, ma ne avrei un gran bisogno perché ho pochi armadi in casa!

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