Da qualche giorno a casa nostra è sparito il telecomando della TV 🙄 🙄 .
Non è la prima volta che sparisce qualcosa, ciclicamente lungo gli anni siamo stati capaci di perdere libri, quaderni, penne, occhiali, per non parlare di guanti e calzini (mai in coppia, sempre uno alla volta!)
Per fortuna come ripete un antico proverbio:
La casa nasconde ma non ruba
E quindi, prima o poi gli oggetti smarriti saltano sempre fuori.
Devo ammettere che con il telecomando ci stiamo mettendo un po’più tempo del previsto e poiché si tratta di un oggetto indispensabile, quando ne abbiamo bisogno, diventiamo tutti quanti un po’ nervosetti e come sempre accade, ci incolpiamo gli uni gli altri.
“Sei tu che non rimetti mai le cose al loro posto!” (fratello vs. sorella)
“Non avete cura delle cose che non vi appartengono!” (madre vs. figli)
“Non ti ricordi mai dove metti le cose!” (figli vs. madre)
Insomma, anziché adoperarci nella ricerca di questo benedetto telecomando, ci è molto più comodo prendercela con gli altri e aspettare che siano loro a risolvere il problema.
Ultimamente per metterci il cuore in pace, siamo anche arrivati a pensare che la colpa sia del povero Fly, che sicuramente ha scavato una buca in giardino e l’ha seppellito.
Questo teatrino mi ha fatto pensare a un filmato che ho visto su You tube dietro suggerimento della mia amica Sabrina (che ringrazio!) e che veramente vi consiglio di guardare perché dura soltanto tre minuti ma è meritevole.
Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono
Julio Velasco è un allenatore che ha rivoluzionato il mondo della pallavolo conquistando 2 ori mondiali, 3 europei, 5 titoli della world league e un argento alle olimpiadi. Ma non solo. E’ anche un uomo che sa motivare i suoi ragazzi, raccontando loro che ogni sportivo è in gara con se stesso e non contro gli altri. Nel video “Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono” spiega, grazie a metafore legate alla pallavolo, quanto sia inutile addossare agli altri la colpa dei propri errori e quanto invece sia fondamentale attivarsi per trovare una soluzione al problema, cercando di tirare fuori il meglio da se stessi.
Capita a tutti di commettere errori, anzi, guai se così non fosse.
Esperienza è semplicemente il nome che diamo ai nostri errori.
Oscar Wilde
Il problema infatti non è tanto l’errore che commettiamo, quanto piuttosto la reazione che ne consegue.
Perché dopo aver fallito possiamo fare due cose: giustificarci incolpando qualcun altro oppure provare a risolvere il problema.
Il fallimento è sempre una sconfitta faticosa da accettare, soprattutto quando ci tocca ammetterla e per questo ci costruiamo degli alibi, tentando di giustificare i nostri sbagli.
“Il vero signore è simile ad un arciere:
se manca il bersaglio ne cerca la causa in se stesso.”
Confucio
Eppure ammettere il fallimento è il punto di partenza più alto dal quale ripartire con rinnovata stima.
Perché fallisce chi non teme di mettersi in gioco, chi sfida le proprie paure, chi vuole correre da solo senza chiedere aiuto a nessuno, perché ascolta il suo bisogno di provare sempre e comunque a cambiare le cose e non lo soffoca.
E dal fallimento portiamo a casa ogni volta lezioni di vita.
Tante volte ho sperimentato quella bruciante sensazione di fallimento.
Ho fallito nei rapporti con alcune persone e non sono riuscita a recuperarli, ho fallito ogni volta che mi sono cimentata in un’attività sportiva e poi l’ho abbandonata per pigrizia, per indolenza, per noia, e ho fallito in cucina, perché non sempre le preparazioni escono perfette.
Questa settimana ad esempio ho preparato un pan brioche che è venuto un vero disastro. Avrei voluto pubblicare una bella foto (quella in copertina non è mia!) e invece non l’ho nemmeno fotografato tanto era orribile.
Proprio per questo oggi non posto la ricetta che ho seguito, perché evidentemente ha qualcosa che non funziona (non so se ve ne siete accorte, ma ho incolpato la ricetta del mio fallimento!).
Quindi se volete, vi invito a realizzarlo e poi se vi fa piacere, a inviarmi foto e ricetta
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Ma aspetto anche le storie dei fallimenti che vi hanno fatto diventare le splendide donne che siete 🥰 🥰 .
Vi auguro una bella domenica e se questo articolo vi è piaciuto potete condividerlo cliccando qui sotto 👇 👇
a me farebbe molto piacere 🤗 🤗
a me sarebbe piaciuta quella brioche, con i dolci ho un rapporto molto molto positivo, amnche se vemgono male.
Grazie dell’articolo suul’importanza dell’assumersi delle responsabilità e non dare la colpa agli altri e poi anche imparare a prendere l’iniziativa e attivarsi.
Questo articolo é davvero educativo, pedagogico, scritto dsa una persona adulta e rivolto ad un pubblico di adulti ma secondo me andrebbe letto anche ai giovani. E’ molto importante e comunque noi adulti molto spesso abbiamo bisogno qualche volta di recuperare delle regole del comportamento e dell’educazione. grazie e la prossima volta che ti viene male un docle offrimelo lo stesso.
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Molto bella la tua riflessione. Il fallimento è, come giustamente dici, una sconfitta dura da affrontare, ma senza di esso non ci sarebbe crescita. Io ho provato tante sconfitte nella vita, alcune grandi e altre banali, ho pianto e mi sono disperata, ma poi ho tirato su le maniche e riprovato. Ogni volta che cado mi rialzo, con più o meno fatica, ma che bella sensazione quando un fallimento si trasforma in vittoria! ❤
Valentina
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Insomma la soluzione è il gioco di squadra! Mi piace, ci proverò…grazie
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