Non so perché, ma nei momenti più faticosi della mia vita, ho sempre sperato che a un certo punto  il mondo smettesse di girare e mi concedesse una tregua, per abituarmi al dolore, al cambiamento, alla fatica di stare al passo.

L’ho pensato cinque anni fa in un giorno di aprile come oggi, quando la malattia di mio marito è entrata con prepotenza  nelle nostre vite.

L’ho pensato di nuovo tre anni fa, quando dentro una pandemia mondiale, ho aperto questo blog, quasi a convincermi in qualche modo che ricercare la normalità, avrebbe rimesso a posto ogni cosa.

Poi ieri sera, al Pintupi di Verderio, i Vibrisse, duo musicale composto da Susanna (oh sì quella Susanna😍😍😍) e Pietro (talentuosissimo musicista🥰🥰) hanno esordito con il loro primo concerto cantando il pezzo che mi ha costretto una volta per tutte a fare pace con questa storia di voler fermare il mondo.

“Gira il mondo gira
Nello spazio senza fine
Con gli amori appena nati
Con gli amori già finiti
Con la Gioia e col dolore
Della gente come me
Il mondo
Non si è fermato mai un momento
La notte insegue sempre il giorno
Ed il giorno verrà“

Ci volevano due giovani artisti così, con la loro musica, il loro entusiasmo, la loro bravura e soprattutto il loro desiderio di raccontare storie, a transitarci verso giorni  migliori, insegnandoci ancora una volta che la musica è bellezza, e salvezza, e speranza.

E finché ci sarà dato di incontrarli, i ragazzi con in tasca sogni da coltivare, il mondo continuerà a girare, senza curarsi troppo di aspettare e consolare, e pazientare.

E girando porterà giorni nuovi, che proprio non ci possiamo permettere di perdere o di sprecare.

Oggi faccio fatica a trovare le parole per raccontare quella serata lì, in cui avrei dato tanto per non avere il fianco scoperto e il cuore a metà.

Ma mi sono ripromessa di rincorrere il pensiero che in qualche modo, da qualche parte, tu ci sarai sempre, a sorridere per tanta ricchezza.

Amiche mie, vi lascio in compagnia della musica e me la ascolto pure io, mai sazia.

Raccontatemi se vi è piaciuta.

Un abbraccio grande a ciascuna di voi. Ci rivediamo dopo Pasqua.