Di necessità virtù

Durante i lunghi mesi estivi che ho trascorso a casa, mi è capitato di cimentarmi in una serie di attività che prima non avevo mai svolto, un po’ per pigrizia, un po’per quel timore di sbagliare rimediando una figuraccia e un po’perché avevo sempre trovato qualcuno fino a quel momento, che lo facesse al posto mio.

Ma in queste circostanze ho proprio dovuto fare come si dice:

Di necessità virtù

E’ proprio vero che certi proverbi li comprendi fino in fondo quando li sperimenti sulla tua pelle.

Quando l’erba del mio prato ha cominciato a crescere a dismisura e mio figlio che di solito mi dava una mano era in vacanza, mi sono fatta coraggio e ho messo mano al tagliaerba.

“Mamma ce la puoi fare”.

E ce l’ho fatta.

Non vi dico la soddisfazione.

Un altro cruccio che ho sempre avuto era quello di non riuscire a fare la benzina self service.

Cosa vi devo dire, ogni volta che ci pensavo mi prendeva quel sottile filo d’ansia che alla fine mi costringeva sempre a ricorrere all’aiuto del benzinaio.

Per farmi coraggio la prima volta ci sono andata con la Susi.

“Cosi impari anche tu” le avevo detto.

“E non arrivi alla mia età a farlo per la prima volta” avevo anche pensato.

Naturalmente è filato tutto liscio e probabilmente qualcuno di voi leggendomi si starà pure facendo una risata. 🙄🙄🤦🏼‍♀️

Fare di necessità virtù significa trasformare una necessità in una virtù.

È una espressione ottimistica perché non sempre abbiamo voglia di fare ciò che è necessario fare, ma quando lo facciamo spesso accade che impariamo qualcosa, e scopriamo una virtù che prima non sapevamo di possedere.

Abbiamo tutti limiti e paure grandi o piccole, che ci portiamo dietro da sempre o che si palesano a un certo punto della vita chi lo sa come mai.

Cosa ci manca per superarle?

Cosa ci manca per trasformarle da necessità a virtù?

Qualcuno che ci incoraggi, prima di tutto, che non rida di noi, ma piuttosto rida con noi, mentre ci proviamo a superarle.

Qualcuno che nutra la nostra autostima anziché sminuirla o addirittura calpestarla e non si offra di farlo al posto nostro, ma ci stia a guardare con uno sguardo speciale mentre lo facciamo.

Quel qualcuno potremmo essere noi stesse, che troppo spesso rappresentiamo il primo vero ostacolo al nostro cammino.

Quando mi capita di trovarmi di fronte a una fatica, un impegno, un’incombenza da affrontare e sono un po’ spaventata all’idea, ho imparato a pormi una semplice domanda che mi aiuta a sciogliere un po’ la preoccupazione e mi infonde il coraggio di cui necessito.

Cosa può succedere?

Cosa può succedere se sbaglio?

Cosa può succedere se deludo?

Cosa può succedere se non riesco?

E vi garantisco che la risposta alla fine è sempre la stessa: niente.

O perlomeno, niente di irreparabile.

Ma se non ci concediamo la possibilità di provare, perdiamo l’occasione di scoprire che non solo siamo in grado di fare qualcosa, ma che lo sappiamo fare anche molto bene.

A quante occasioni abbiamo rinunciato fino ad oggi perché coglierle avrebbe comportato rischi e difficoltà?

Quante volte abbiamo ignorato la possibilità di trasformare una necessità in una virtù?

Settembre è un mese di buoni propositi, di cambiamenti, di nuove pagine da scrivere.

Vi auguro di trovare il coraggio di tirare fuori dal cassetto tutte quelle necessità impolverate che giacciono lì da troppo tempo e di trasformarle in meravigliose virtù, a cominciare dalle più apparentemente banali.

E se avete già cominciato a farlo e avete voglia di raccontarle scrivetemi gio.fumagalli66@gmail.com le pubblicherò nella rubrica uno spazio per te.

Vi auguro una buona domenica e prima di salutarvi  voglio dedicare a tutte voi questa meravigliosa canzone di Francesco De Gregori, La leva calcistica del 68, che considero un vero incoraggiamento a lottare per i propri sogni, mettendoci sempre cuore e determinazione.

Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”.

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5 pensieri su “Di necessità virtù

  1. Innanzitutto grazie per l’incoraggiamento e la positività del contenuto del tuo blog. Personalmente sono assolutamente convinto che certe assenze siano un grosso fattore limitante, l’autostima varia e nei momenti tristi dobbiamo lavorare su noi stessi, per farla crescere. E’ indispensabile comunque reagire e fare di necessità virtù.
    Nella mia vita ci sono stati alcuni momenti veramente drammatici in cui ho dovuto mettere in pratica questi concetti, superando la criticità. Mi auguro che anche altre persone prendano spunto e trovino il coraggio per nuove iniziative

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    1. Ciao Daniele hai ragione spesso questo proverbio è legato a momenti faticosi della nostra vita nei quali ci viene chiesto di reagire per riuscire ad andare avanti. Altre volte invece, per fortuna, ci viene chiesto soltanto di forzarci un po’ per provare qualcosa di nuovo che fino ad ora non avevamo mai considerato. Che bellezza la vita!

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  2. Ciao Gigiuanna,
    ho intenzione di mettere a frutto queste tue parole bellissime e motivanti. Ho perso il conto delle occasioni alle quali ho rinunciato, eppure, in qualche modo, sono sempre andata avanti. Spero di riuscire a mettermi ancora una volta in gioco. Grazie dell’incoraggianento.
    Buona giornata 💐

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