ALDINA
Stamattina quando ho aperto gli occhi, ho creduto per un momento di stare ancora nel mio letto, nella casa di via Ripesecche. Mi pareva quasi di sentire mia madre in cucina che preparava la colazione.
Il profumo del caffè mi solleticava le narici e lei non aveva mai bisogno di venire a svegliarmi, perché bastava quell’aroma a farmi saltare giù dal letto.
Le mattine in cui faticavo ad alzarmi, facevo un gioco, mi sforzavo di trovare qualcosa di buono nella giornata che mi attendeva e che mi avrebbe dato la forza per affrontare tutto il resto.
Quando ho compreso che il letto nel quale stavo distesa stamattina, era lo stesso del giorno prima e del giorno prima ancora, e le pareti spoglie che mi circondavano erano quelle della mia piccola camera in convento, ho richiuso gli occhi e ho tentato disperatamente di fare di nuovo quel gioco.
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