I tortellini di Natale

Pubblicato su Confidenze n. 1 Dicembre 2020

Aspettando il Natale…

“E tu cosa la hai risposto?”

“La verità. Che avrei fatto una passeggiata con il cane prima di pensare alla cena. E’ stato in quel momento che mi ha guardata malissimo”.

“Non ci posso credere”.

“Io avrei mentito spudoratamente”.

Vi domanderete se questa sia una conversazione tra amiche adolescenti esasperate dalle loro madri. In verità è così, con l’unica differenza che le amiche sono alla soglia dei sessant’anni e le loro mamme hanno passato gli ottanta da un pezzo.

Sono molti anni che io e le mie amiche abbiamo questa bella consuetudine di trovarci tutte le settimane per fare colazione assieme. Nel tempo gli argomenti di conversazione sono stati i più svariati. All’inizio parlavamo tanto di mariti, della fatica di imparare a vivere assieme a una persona, accettarla per quello che è sforzandoci di non cambiarla, non mancavamo di infilare anche qualche commento sulle suocere, donne di ferro di fronte alle quali ci si sentiva eternamente inadeguate.

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L’ULTIMA MISSIONE

Pubblicato su Confidenze n.25 Giugno 2018

Diversi anni fa partecipai al funerale del figlio quindicenne di una mia cara amica, morto in un incidente stradale. Ricordo di aver pensato all’inizio della celebrazione, che avrei proprio voluto ascoltare l’omelia del sacerdote  per scoprire cosa si sarebbe inventato per rendere se non sensato almeno sopportabile quel dolore. Rimasi stupita quando lui semplicemente disse che ciascuno di noi nasce con il compito di portare a termine delle missioni, e soltanto nel momento in cui adempiamo a questo compito, siamo pronti per lasciare questa vita.

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FLY VOLO LEGGERO

pubblicato su Confidenze n. 17 Aprile 2018

Il primo cane che è entrato a far parte della nostra famiglia l’avevamo chiamata Lulù, una cucciola meticcia color miele arrivata a bordo di un furgone partito dal sud dopo un  viaggio  di oltre dieci ore dentro una gabbia. La mia mamma era morta da poco tempo a causa di un cancro che in soli due mesi me l’aveva portata via.Quando ho visto la foto di Lulù, ho capito che solo in quel modo sarei riuscita a chiudere la spaccatura nel cuore che la morte di una persona cara provoca, scava e allarga oltremisura. In famiglia non sapevamo niente di cani. Non potrò mai dimenticare il momento in cui me l’hanno messa tra le braccia e lei timidamente mi ha leccato la mano. Nascono così certi amori primordiali e non sono destinati a finire come quelli tra gli umani, perché durano fino alla morte. E’ stato come risvegliare sensi assopiti, come scoprire di avere un pozzo di amore al quale nessuno aveva mai attinto, e mi sono chiesta come avessi fatto ad arrivare a quel momento privandomi di un sentimento così forte e coinvolgente. Certo non era vita facile, Lulù era incontenibile, abbaiava in continuazione, mordeva tutto ciò che le capitava a tiro, tende, mobili, giochi,un disastro.E poi scappava.

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