La simpatia del couscous

In questi giorni di pigro lockdown, forse c’è un po’ più di tempo per dedicarsi alla preparazione di qualche ricetta speciale.

A me ieri è venuta voglia di preparare il couscous, fortunatamente avevo in casa tutti gli ingredienti e mi sono cimentata.

La mia ricetta ha subìto (come sempre) qualche variante, io la preparo con tante verdure e piccole polpette di pesce per renderlo più appetitoso.

Se avete voglia di seguirmi, ci addentriamo in questa bella preparazione con la quale, credetemi,  farete una bellissima figura.

SQUISITO COUSCOUS CON VERDURE E POLPETTE DI PESCE

Ingredienti per ¾  persone:

Un peperone, una zucchina, una carota, una cipolla ( o scalogno), una manciata di piselli (surgelati vanno benissimo). (Se le dimensioni delle verdure sono piccole, aumentate a due la quantità, e se avete in casa altre verdure aggiungetele pure (io avevo un piccolo peperone verde oltre a quello giallo e l’ho aggiunto) .

Due piccole patate ( o una grossa ma ci mette di più a cuocere)

150-200 gr. di pesce, quello che avete in casa, anche surgelato: nasello, merluzzo, platessa.

Cous cous

PROCEDIMENTO

Innanzitutto lessate le patate e fatele raffreddare.

Poi occupatevi della preparazione delle verdure: vanno tagliate tutte a piccoli cubetti, lo so ci vuole un po’ di tempo, ma l’occhio nelle ricette secondo me vuole la sua parte e ha ragione.

Quando saranno pronte, fatele cuocere a fuoco vivace con un po’ di sale e di olio. Se vi piace aggiungete anche un trito di prezzemolo a cottura ultimata.

Nel frattempo in una pentola a parte cuocete il pesce con un filo d’olio e di sale sminuzzandolo bene, poi lasciatelo raffreddare.

A questo punto preparate le polpette amalgamando il pesce, le patate schiacciate, e del pangrattato fino ad ottenere un bel composto sodo. Aggiustate di sale e preparate le polpette: più sono piccole più sono belle, passatele ancora nel pangrattato e mettetele in frigo una mezzoretta a rassodarsi.

Intanto preparate il couscous seguendo le istruzioni riportate sulla confezione, io per un bicchiere di acqua aggiungo un bicchiere di couscous. Se vi piace, aggiungete mezzo cucchiaino di curry che darà sapore e colore al vostro piatto.

Quando è pronto sbriciolatelo aiutandovi con le mani o con una forchetta, unite le verdure e a piacere aggiungete anche un piccolo pomodoro fresco tagliato a pezzettini o qualche pezzetto di pomodoro secco .

Infine friggete le polpette in olio ben caldo, girandole dolcemente senza schiacciarle troppo.

Quando sono pronte disponetele con cura sopra il vostro couscous.

Potete preparare questo piatto anche in anticipo e passarlo in forno qualche minuto prima di servirlo 😋  😋  .

Mi piacerebbe dirvi che il couscous è un piatto che accontenta tutta la famiglia, ma ahimè purtroppo non è  così.

Mentre alle mie figlie piace molto, Samuele arriccia sempre un po’il naso perché non lo ama particolarmente (ma è forse possibile accontentare sempre tutti quanti con lo stesso menù? 🙄  🙄 )

Mentre preparavo questo piatto la mia primogenita che di lavoro fa la prof. è tornata dopo una riunione con i genitori e mi ha raccontato di aver avuto la sensazione di non essere piaciuta a tutti quanti.

Insomma un po’ come il mio couscous  🤷‍♂️  🤷‍♂️ 

La verità è che non possiamo piacere a tutti,  anzi non dobbiamo piacere a tutti perché se così fosse, significherebbe tradire la parte più autentica di noi, i nostri valori. Se indossassimo ogni volta una maschera per compiacere gli altri, difficilmente riusciremmo a capire se le persone ci apprezzano per ciò che siamo o per come vogliamo apparire.

Piacere a tutti, godere della loro simpatia significa inevitabilmente adattarsi alle esigenze di chiunque, cercarne di continuo l’approvazione. Ma ogni volta che ciò non accade (perché troveremo sempre qualcuno che non ci darà la conferma sperata) la nostra povera autostima scenderà di un altro gradino, e risalire poi diventerà un’impresa sempre più ardua.

Possiamo certamente essere gentili, ben disposti, tolleranti ma guadagnarsi la simpatia delle persone è tutt’altra cosa.

Facciamo una grande fatica ad accettare questa realtà, perché alla fine sentirsi considerate significa sentirsi accettate e il bisogno di accettazione e di appartenenza ce lo portiamo dentro da quando veniamo al mondo.
Non piacere agli altri è un po’ come deluderli e questo ci fa paura perché temiamo il rifiuto.

E così giù con una fila di errori: giustificarci sempre, chiedere di continuo il parere degli altri, faticare a compiere delle scelte, non riuscire mai a dire di no, domandarsi infinite volte al giorno cosa la gente pensa di noi.

Che fatica!  

Pensate a quanta energia spendiamo durante la giornata per compiacere  un sacco di persone.

Io ho trascorso buona parte della mia vita a cercare di piacere a mia suocera, desideravo profondamente ricavarmi un posto in un angolo del suo cuore e ancora oggi quando ci penso, provo con dispiacere la sensazione di non esserci riuscita. Tuttavia sono convinta che adoperarmi in questo avrebbe significato rinunciare a un parte di me troppo preziosa.

Quando sei diverso a volte non vedi quei milioni di persone che ti accettano per quello che sei. Tutto ciò che noti è quell’unica persona che non lo fa.

(Jodi Picoult)

Il mio couscous è appetitoso, saporito, colorato, eppure non piace a tutti, ma non per colpa sua, lui continuerà ad essere un piatto fantastico, a prescindere dal gusto di chi lo assaggia.

Cambiare in qualcosa, significherebbe snaturare la sua origine solo per fare contento qualcuno, ma in questo modo non sarebbe più nemmeno degno di essere chiamato così, diventerebbe un piatto mediocre senza una vera identità.

Tenetevi in tasca un chicco di couscous, come promemoria.

Non si può piacere a tutti. Ma in questo non c’è niente di strano. Anche Zeus, che mandi la pioggia o la neghi, non a tutti piace.

Teognide

Una buona giornata a tutti voi, e se non volete perdere nemmeno un articolo di questo blog, potete iscrivervi cliccando QUI, a me farebbe molto piacere la vostra compagnia  🤗  🤗  🤗

8 pensieri su “La simpatia del couscous

  1. Rosanna Ippolito

    Oltre al cous cous che adoro mi è piaciuta molto la riflessione che hai fatto sul piacere a tutti, è vero non possiamo piacere tutti anche se ci sforziamo di piacere a volte non succede, dobbiamo accettarlo.

    Piace a 1 persona

  2. Iniziamo da piccoli a cercare di piacere(=cercare di essere amati) facendo i bravi, perchè pensiamo che cosi’ i nostri genitori ci ameranno e non ci abbandoneranno; continuiamo da adolescenti ad omologarci per essere accettati dal gruppo dei pari; arriviamo ad essere adulti bisognosi di approvazione e pronti a svenderci per un po’ di considerazione..A volte a rinnegando parti di noi.. Quanto conosco queste dinamiche! ed uscirne è ben difficile. Forse per non essersi sentiti amati o essersi sentiti rifiutati, la tentazione di voler piacere a tutti diventa una gara con se stessi, o un modo per sentire di aver superato un vecchio dolore, o per non tornarci dentro. Eppure razionalmente se ci pensiamo: cosa ci importa di piacere a qualcuno di cui non ci importa? Ma cascarci dentro, inconsapevolmente, come tu dici, è un attimo! Ci vuole un gran lavoro!

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  3. Pingback: Cento di queste pagine – Comodamentesedute

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