Cuori di donne

Non è la prima volta che vi parlo di serie TV.

Ma forse è la prima volta che vi racconto perché ne guardo in continuazione.

I primi tempi in cui mi sono ritrovata sola dopo la morte di mio marito, quando arrivava il momento di andare a dormire senza di lui, mi prendeva una leggera ansia che mi faceva vivere quel momento con preoccupazione.

Allora mi ero ricordata di quanto mi piacesse guardarle in sua compagnia e così ho deciso di continuare a fare.

Ogni volta che la sera mi concedo una puntata o due a seconda della stanchezza, mi prendo una pausa dalla vita e il peso del mondo si fa più leggero.

Ne ho guardate veramente tante, ma ogni tanto, quando ne trovo qualcuna che mi piace particolarmente, la racconto qui nel mio blog.

E oggi vi voglio raccontare di Cuori, consigliata dalla mia amica Paola 🥰, trasmessa i mesi scorsi su Rai uno, ma che ho preferito guardare per intero su Rai Play senza dover aspettare la puntata successiva di settimana in settimana.

Di Cuori mi sono letteralmente innamorata, non solo perché racconta una complicata storia d’amore,  non solo perché è una serie TV ambientata in ospedale e confesso che questo genere è tra i miei preferiti, ma soprattutto per il pezzo di storia raccontata sullo sfondo.

E una fiction che oserei definire ambiziosa perché racconta e condanna  con coraggio i pregiudizi di genere e non solo. Siamo agli inizi degli anni  Sessanta, periodo di grande contraddizione dove progresso e tradizioni si incontrano e si scontrano di continuo, periodo in cui essere donna e medico sono due titoli difficili da concepire insieme. Se poi la donna in questione indossa minigonne, tiene il camice aperto, porta i capelli corti ed è innamorata di due uomini, vi lascio immaginare quanto impegno ci debba mettere a vivere la sua vita quotidiana.

Di cosa parla Cuori? Di un gruppo di giovani medici che negli anni 60 con il loro talento vogliono cambiare la storia della medicina, cimentandosi in interventi fino a quel momento mai realizzati.

Bellissima la ricostruzione ambientale, i costumi, la fotografia, bravissimi gli attori.

Le tematiche sociali pur tenute in sottofondo, emergono in tutta la loro prepotenza, il divorzio, l’aborto clandestino, i pregiudizi nei confronti delle donne che svolgono una professione ritenuta solo maschile e tanto altro.

Insomma una bella storia che vi consiglio  e che mi sarebbe piaciuto guardare con le mie figlie per ricordare loro ancora una volta quante battaglie le donne hanno dovuto combattere per ottenere quelli che oggi sono diritti acquisiti, quanta fatica, quanta umiliazione e quanti sacrifici hanno affrontato e quanto soprattutto sia importante che non diano per scontato tutto questo.

Perché anche se le condizioni di vita e di lavoro delle donne sono molto cambiate e migliorate dal dopoguerra ad oggi, la battaglia per la parità di trattamento tra i sessi non è ancora terminata, anzi, è necessario vigilare di continuo anche sulle conquiste già ottenute.

Le nostre figlie sono nate e cresciute godendo di tutta una serie di diritti acquisiti e per questo danno per scontata la possibilità di realizzare la propria vita secondo le loro scelte personali. Ma così non è. Quando terminano il percorso scolastico e si preparano ad affrontare il mondo del lavoro e la costruzione di una famiglia si scontrano con una mentalità che ancora discrimina le donne a favore degli uomini ed è poco attenta ai bisogni delle future madri. Per questo è importante  ripercorrere le tappe fondamentali della storia delle conquiste delle donne, per capire che tanto è stato fatto ma ancora moltissimo rimane da fare.

Ben vengano le fiction che portano a galla queste riflessioni.

8 pensieri su “Cuori di donne

  1. Anch’io, come te, guardo moltissime serie TV (e più serie TV rispetto film). Non mi sono mai interrogata sul motivo per cui mi piacciono tanto… Sicuramente offrono una pausa da tutto e spesso fanno riflettere (ridere, piangere, ricordare, ecc).
    Non ho mai visto Cuori, ma il genere mi ispira, quindi rimedierò presto.

    Piace a 1 persona

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