Un abbraccio consolante

Ho scoperto che questa settimana ci sono state due ricorrenze importanti.
La prima, il 17 Gennaio, è denominata Blue Monday.

Il terzo lunedì di gennaio infatti è considerato il giorno più triste dell’anno a causa (secondo lo psicologo inglese Cliff Arnall dell’Università di Cardiff) del freddo, delle poche ore di luce, e della distanza che ci separa dalle prossime feste. Tutto ciò ci fa sentire stanchi, incapaci e poco entusiasti.

Per combattere questo profondo senso di nostalgia, il 21 Gennaio invece ricorre la Giornata mondiale dell’Abbraccio creata nel 1986 da un pastore del Michigan.

Soprattutto durante questi ultimi due anni abbiamo imparato ad apprezzare gli abbracci e a comprenderne il valore umano e affettivo: non siamo fatti per vivere in solitudine e il contatto fisico è fondamentale per la sopravvivenza dell’intero genere umano. L’abbraccio è un efficace mezzo di comunicazione tra persone, perché non ha bisogno di linguaggio verbale.

Un’intera giornata dedicata agli abbracci porta numerosi benefici: migliora l’umore, riduce l’ansia, combatte lo stress, aumenta la nostra autostima, ci fa sentire meno soli ma soprattutto un abbraccio ha un potere profondamente consolante.

CONSOLAZIONE:

con: insieme e solari: confortare, quindi «consolare» è sostanzialmente “stare con uno che è solo”.

È una parola di grandissima umanità, che segna il punto più profondo del legame tra due persone che sembrano dirsi queste parole:

“Ti lascio entrare dentro il mio dolore perché anche se so che non potrai guarirlo né cancellarlo, potrai offrirmi un po’ di consolazione, potrai fartene carico per tutto il tempo necessario affinché io mi riprenda”.

Siamo abituati a pensare che siano i solo i bambini ad essere bisognosi di consolazione e che un adulto possieda gli strumenti per sapersela cavare da solo.

In realtà di fronte a un momento difficile non esiste niente di più confortante di un abbraccio che consola, sentire la vicinanza e il calore di qualcuno sprigiona nel nostro cuore e nel nostro corpo una forza che ci da il coraggio di andare avanti nonostante tutto, perché soddisfa il nostro bisogno più grande: quello di essere amati.

Poco basta a consolarci, perché poco basta ad affliggerci.
Blaise Pascal

Una delle esperienze più profonde che sperimentiamo quando siamo innamorati è proprio l’abbraccio.

Ci sono tante cose che mi mancano di mio marito ogni santo giorno della mia vita, ma credo che l’abbraccio sia in assoluto il vuoto più grande che mi ha lasciato, perché l’abbraccio dell’amore della nostra vita, nessuno potrà mai sostituirlo.

Perciò anche se siamo in tempi di covid, non sottraetevi agli abbracci di chi vi cerca e vi ama: rintanatevi in esso senza indugio, lasciatevi avvolgere come la più calda delle coperte, respirate tutto il bene che sprigiona e nutritevi a sazietà.

Perché le giornate in cui qualcuno ci abbraccia e ci consola sono le più belle e le più vere, sono quelle che costruiscono ricordi indelebili.

Un abbraccio vuol dire “Tu non sei una minaccia. Non ho paura di starti così vicino. Posso rilassarmi, sentirmi a casa. Sono protetto, e qualcuno mi comprende”. La tradizione dice che quando abbracciamo qualcuno in modo sincero, guadagniamo un giorno di vita”.
Paulo Coelho

E a proposito di consolazione, oggi ho preparato un dolce che in famiglia ci concediamo solo nelle occasioni speciali: la torta sacher.

Non c’era un particolare evento da festeggiare, ma ci è venuta voglia di coccolarci e di ripararci in qualche modo da questo colpo di coda dell’inverno che sta durando troppo a lungo.

Siccome ho seguito con cura e precisione il video della ricetta di Giallo Zafferano (uno dei miei preferiti), ve lo ripropongo, sono sicura che se vorrete cimentarvi, verrà anche a voi un torta squisita come la mia 😋😋 (anche se non perfetta come quella di Ernst Knam 😂😂)

Vi auguro una buona domenica amiche mie e se volete invitare altre amiche a iscriversi a questo blog, non dovete fare altro che condividere questo articolo cliccando qui sotto 👇👇😍😍.

Buoni abbracci a tutte voi.

9 pensieri su “Un abbraccio consolante

  1. Silvia

    Una cosa che la vita mi ha insegnato purtroppo e’ che chi mi ama veramente sono solo io. Allora il mio bisogno di abbracci e senso di protezione me lo sono autoregalata. Ogni sera mi sdraio e… mi abbraccio da sola! Non ci crederete ma e’ efficace. E’ rilassante e consolatorio. Mi fa sorridere mi fa stare bene e mi aiuta a prendere sonno. Perche’ in fondo volersi bene e’ la spinta per la vita. Ti abbraccio forte 🤗

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  2. Francesca

    Ciao Giovanna, si questi due anni davvero ci hanno fatto capire quanto sono importanti anche questi gesti…..mi di stringeva il cuore quando nei momenti più bui di qs pandemia le mie nipotine mi chiedevano: nonna ti posso abbracciare???…:e qualche volta non abbiamo resistito 😄!! Un’abbraccio a te e a chi ne ha bisogno 😘. Buona domenica

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  3. Pingback: L’amica del cuore – Comodamentesedute

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