La via dei terrazzamenti, sfidare i nostri limiti senza necessariamente superarli

Ce l’abbiamo tutti nel cuore una ricorrenza con la quale dobbiamo, nostro malgrado, fare i conti almeno una volta l’anno.

Non vediamo l’ora che arrivi e che passi.

La mia ricorrenza più impegnativa, è l’anniversario della perdita di mio marito.

Non so perché, ce ne sono sicuramente altre più complicate da attraversare, anniversari, compleanni, celebrazioni, ma quando si avvicina questo giorno, l’unica cosa che riesco a fare è fuggire, allontanarmi per qualche giorno da quel dolore lacerante che ho provato quel 29 maggio di tre anni fa.

Per questo ancora una volta mi sono cimentata in un cammino, e che cammino, amiche mie, faticoso, faticosissimo, ma bello da togliere il fiato.

La via dei terrazzamenti

La Via dei Terrazzamenti è un percorso che collega Morbegno a Tirano che racconta del lavoro e del sacrificio che l’uomo ha svolto e continua a svolgere da anni per rendere coltivabile le pendici di queste montagne valtellinesi: “viticoltura eroica” l’hanno definita, perché ci mostra un modo ingegnoso di lavorare il territorio per produrre vino. I terrazzamenti sono un esempio vivo di architettura primitiva, ma attuale, riconosciuti come “Paesaggio Rurale Storico”, la cui “arte di costruzione” è considerata Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Il cammino si snoda attraverso 70 km di vigneti terrazzati che regalano di continuo scorci panoramici di suggestiva bellezza.

E’ un cammino molto ben segnalato, con 40 aree di sosta attrezzate di panchine, portabici e cartelli con informazioni sui beni artistici vicini, ricco di acqua, di boschi, di sentieri mai uguali tra loro.

E’ suddiviso in quattro tappe e vi suggerisco di rispettarle, anche se io ho voluto farcele stare a fatica in tre giorni 🙄🙄 e ora vi racconto perché.

PRIMA TAPPA: MORBEGNO – BERBENNO

Questa prima tappa è lunga 24 km e io l’ho definita la tappa dello stupore, perché mentre mi cimentavo tra impervie salite, ripide discese, comode carreggiate e sentieri boschivi, non riuscivo a finire di meravigliarmi dei luoghi pittoreschi in cui mi ritrovavo, continuamente accompagnata da infiniti filari di viti.

Sono giunta al b&b Dosso Maroggia nel tardo pomeriggio, amorevolmente accolta dalla carinissima proprietaria Antonella. Se sentite l’urgenza di sostare per una breve pausa dalla fatica quotidiana, questo è il luogo in cui vi dovete recare.

SECONDA TAPPA: BERBENNO – SONDRIO 

La tappa della gratitudine.

Dal B&B a Sondrio sono circa 20 Km. Prima di partire Antonella ha insistito per offrirmi della frutta e un muffin squisito. E’ stato bellissimo a un certo punto della tappa fermarmi e prendermi il tempo per gustarlo, godendo del sapore delicato di quel dolce e della compagnia gentile del torrente davanti a me.

Sondrio mi ha accolta con una leggera pioggia, cittadina solida e laboriosa, con una bellissima piazza dove mi sono improvvisata turista per un’ora.

TERZA E QUARTA TAPPA: SONDRIO – CASTIONETTO – TIRANO

La tappa del discernimento

Appena partita da Sondrio, ho realizzato che vista la complessità del percorso unitamente alla stanchezza accumulata nei giorni precedenti, difficilmente sarei riuscita a percorrere i 30 km che mi separavano da Tirano, nel tempo che avevo a disposizione prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso casa.

E così ho deciso di regalarmi qualche chilometro a bordo di un autobus che mi ha permesso di arrivare a Tirano in tempo utile per fare qualche bella foto a questa graziosa cittadina.

Camminare tra i terrazzamenti, incontrare i viticoltori, stare ad osservare la cura, l’impegno e il rispetto con i quali si adoperano per custodire un’eredità straordinaria rappresentata da muri a secco, ripidi sentieri, scalette, manufatti rurali costruiti a costo di enormi fatiche e sacrifici, è stata per me una grande lezione di umanità e coraggio.  

Ho collezionato anche stavolta ricordi preziosi di cui fare tesoro.

E ho imparato che i cammini sono fatti per l’uomo e non viceversa.

Che possiamo cominciare a camminare in qualunque momento della nostra vita, senza stare troppo a domandarci se ce la faremo, se saremo in grado, se arriveremo fino alla fine, perché con questi interrogativi non si va da nessuna parte.

E perché il solo fatto di mettersi in cammino, ci legittima a fare ciò che vogliamo e che riusciamo a fare, perché alla fine, come nella vita, ciò che conta è provare di continuo a sfidare i nostri limiti, senza necessariamente riuscire a superarli, ma sempre fiere di averci provato e di avere fatto esperienza.

Perciò se ve lo state chiedendo, la risposta è sì, sto già pianificando un nuovo cammino e no, non ho nessuna intenzione di sceglierlo più semplice e più breve.

Lo sceglierò seguendo come sempre il mio coraggio e la mia curiosità.

“Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi;
sii ciò che vuoi essere,
perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare”.
Paulo Coelho


Amiche care, oggi vi lascio con la ricetta dei muffin di Antonella che ho preparato proprio stamattina, e se non avete ancora pensato alla colazione domenicale ve li suggerisco perché vi stupiranno.
Vi saluto con affetto e come sempre, se ne avete voglia aspetto le vostre storia di cammini dentro e fuori di voi, della vostra intraprendenza e del vostro coraggio, perché so che ne avete da vendere.

MUFFINS DI ANTONELLA DEL DOSSO MARAGGIA
Per 6 muffins: (io ho raddoppiato le dosi)
Ingredienti
60 gr. Farina OO,
30 gr. Farina integrale,
1 bustina lievito,
50 gr. Fiocchi d’avena,
50 gr. Zucchero di canna
1 uovo,
125 yogurt bianco,
60 ml olio a filo
mezza mela (golden o renetta),
1 manciata scarsa di uvetta.
Versare l’impasto nei pirottini e prima di infornare a 18o gradi per circa 20 minuti, spolverare la superficie con una granella di noci e/o nocciole tritate, zucchero di canna e cannella.

12 pensieri su “La via dei terrazzamenti, sfidare i nostri limiti senza necessariamente superarli

  1. Giuliana

    Sei mitica Giovanna. Fare tt quei km per tre giorni e’ un’impresa titanica. Io ho fatto lo scorso anno la Perugia Assisi (27 km) ed ho zoppicato per tre giorni. Però camminare mi piace molto xchè consente di vedere con calma il paesaggio che si attraversa e consente di riflettere con calma… Appena posso lo faccio anch’io, magari x tratti più brevi ma ne vale sempre la pena. Prima o poi un tratto del cammino di Santiago lo voglio proprio fare.

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