I calzini spaiati, il rispetto e la fatica

Sono giornate impegnative e frenetiche quelle che sto vivendo, giornate dense di impegni e contenuti preziosi alle quali non voglio rinunciare perché mi aiutano a dare valore al mio andare.

Però devo fare i conti con una coperta che è sempre troppo corta, con il fatto che le ore in una giornata sono 24, alcune delle quali le trascorro dormendo 😅😅 e quindi pur mettendoci impegno ed energia, non riesco ad arrivare dappertutto.

E questo blog certi sabato sera come quello di oggi che chiude una giornata bellissima ma molto impegnativa, un po’ ne risente, perché sono troppo stanca per pensare a scrivere contenuti nuovi.

Per questo ho deciso che per continuare a pubblicare ogni settimana, cosa a cui tengo moltissimo, ogni tanto riproporrò articoli già pubblicati che qualcuno di voi magari non ha ancora avuto l’occasione di leggere, oppure rileggerà volentieri.

Proprio oggi parlando con il mio amato sindaco Giovanni Bernocco, ho ribadito quanto sia importante raccontarsi con trasparenza e sincerità alle persone che ci seguono e ci vogliono bene, perché è proprio in quel momento lì, che ci fanno dono del loro rispetto.

E a proposito di rispetto, esattamente due anni fa come oggi, scoprivo l’esistenza della Giornata dei calzini spaiati che mi era talmente piaciuta come iniziativa che ci avevo scritto un articolo che poi puntualmente ho pubblicato dentro il mio blog.

Oggi tante ragioni mi spingono a pubblicarlo di nuovo, ma più di ogni altra il desiderio impellente di mantenere viva l’attenzione sul significato di questa giornata, e l’opportunità di parlare ancora e sempre di quel valore sacrosanto che considero indispensabile per una buona convivenza civile : il rispetto.

Spero tanto che anche per voi amiche care, sia lo spunto per una bella riflessione.

I CALZINI RISPETTOSI
Prima di scoprire l’esistenza di una Giornata dedicata a loro,
la questione calzini spaiati in casa nostra è sempre stato piuttosto spinosa.
Ogni volta che qualcuno puntualmente si ritrovava con un calzino senza compagno, scatenava la caccia al colpevole: la mamma che li aveva persi durante il lavaggio, i figli e il loro perenne disordine, o addirittura la casa che, nonostante il famoso proverbio “Nasconde ma non ruba”, in realtà, li nascondeva talmente bene che alla fine,
ci toccava rassegnarci tutti quanti a non rivederli più.
E’ nato così il cassetto dei calzini solitari.
Poi  una mattina di circa dieci anni fa, a Terzo di Aquileia un paesino in provincia di Udine, una insegnante di nome Sabrina Flapp ha avuto un’intuizione geniale, di quelle che arrivano una volta nella vita e guai a non ascoltarle: cercando un modo semplice per spiegare ai suoi alunni un concetto profondo come la diversità, si inventa la giornata dei calzini spaiati che anche se diversi di forma e colore svolgono la loro funzione perfettamente.
Questa giornata si celebra il primo venerdì di febbraio, senza decidere un giorno fisso, per permettere ai bambini delle scuole di poter aderire ogni anno.
Da quel giorno i calzini solitari hanno ritrovato un significato, si sono abbinati a calzini diversi da loro, per onorare questa giornata e per dimostrare di essere ancora utili.
Attraverso questo semplice gesto, viene lanciato ogni anno il più potente dei messaggi:
la diversità è ricchezza e merita accoglienza, solidarietà e soprattutto rispetto.
Rispetto:
Sentimento e atteggiamento che nasce dalla consapevolezza del valore di qualcosa o di qualcuno.
Il termine “Rispetto” deriva dal latino respicere che significa volgere lo sguardo attorno, rivolgere attenzione.
Pensare che il rispetto comincia dallo sguardo che noi abbiamo sulle persone, è qualcosa che mi commuove.
Perché avere uno sguardo innanzitutto significa accorgersi dell’esistenza di qualcuno, accettare che non siamo i soli a stare dentro questo mondo, e credere che quel qualcuno pur profondamente diverso da me ha una luce dentro che è anche mia responsabilità fare in modo che rimanga accesa.
La bellezza dello sguardo posato su di lui mi ricorda che nonostante la diversità, sono chiamata a prendermene cura.
Facciamo una gran fatica a rispettare chi è diverso da noi, chi non la pensa come noi, chi si comporta diversamente da noi, chi compie scelte diverse dalle nostre e ha gusti differenti dai nostri, e sceglie film, canzoni, abbigliamento, taglio di capelli, meta di vacanza, e libri, scarpe e gusti di gelato che non riusciamo proprio a comprendere.
Qualche volta di fronte alle scelte dei miei figli, mi mordo la lingua, perché dall’alto del mio sapere credo di avere la verità in tasca.
Ma poi penso che anche se così fosse, non posso certo tirarla fuori e offrirla come un fazzoletto.
Voglio tenere bene a mente che il mio sguardo su di loro deve essere traboccante
di stima, di fiducia, di accettazione.
Ecco, il rispetto alla fine è 
rendersi conto che ogni persona ha il diritto di scegliere di essere come è realmente,
con il suo modo di pensare, di esprimere la propria opinione, di sentire, di agire e persino di scegliere i suoi gusti e le sue preferenze di vita anche se tutto questo turba le corde del mio perbenismo e delle mie convinzioni.
Un po’ come i calzini spaiati insomma, che alla fine trovano il modo di fare la cosa giusta insieme, anche se così diversi tra loro.
RISPETTO È ACCETTARE I CONFINI DELL’ALTRO, NON FERIRLI, ENTRARE SOLO SE SI È INVITATI, ACCETTARE LE ALTRUI DECISIONI ANCHE SE NON SI CONDIVIDONO E NON SVILIRE CIÒ O CHI L’ALTRO HA NEL CUORE.
IL RISPETTO È UN ABBRACCIO CON L’ANIMA.
MARIA LETIZIA DEL ZOMPO

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4 pensieri su “I calzini spaiati, il rispetto e la fatica

  1. Credo che ne valesse la pena di riproporre questo post, tanto ritengo importante il suo contenuto. Io ho sempre ritenuto il dialogo ed il rispetto le colonne portanti delle relazioni umane, per cui non posso che rimanere deliziato dalla sua lettura. Ammiro la tua costanza nel curare il tuo blog, io condivido la condensazione di impegni e la conseguente mancanza di tempo, ma, complice una difficoltà a scrivere, non ho la tua perseveranza.

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