Lo smarrimento di un hamburger

Ieri sera per sconfiggere il primo vero freddo invernale e scrollarci di dosso quella sensazione di malinconia che assale senza preavviso, ho decisamente proposto la serata hamburger.

Ancora devo comprenderne la ragione, ma contrariamente a quando cucino bistecca, arrosto o petto di pollo, sempre accolti con indifferenza 😞 😞  , di fronte a un hamburger ( che poi altro non è che carne macinata alla quale è stata data una forma circolare 🤷‍♀️ 🤷‍♀️  ) la risposta è innegabilmente migliore 😋 😋  .

Devo ammettere che la serata hamburger è speciale, l’atmosfera (e l’odore 😣 )  ricorda un po’quella di Mc Donald e si cena in un clima di allegria.

Se volete sorprendere i vostri figli quindi, non dovete far altro che procurarvi:
hamburger che cuocerete ai ferri, panini, pomodori, insalata, formaggio a fette, qualche salsa (tipo quelle che vi avevo proposto quando ho preparato lo Sloppy Giò: salsa barbecue, ketchup) e il gioco è fatto.

Naturalmente la serata sarà perfetta se non farete mancare patatine fritte e Coca Cola.

Mentre cuocevo gli hamburger, ho pensato a quanto debbano sentirsi smarriti, soli e poco valorizzati fino al momento felice in cui incontrano i pomodori colorati, l’insalata croccante, il formaggio filante, e le salse appetitose che lo valorizzano come merita.

Un po’come i nostri adolescenti in tempo di Covid.

Privati del loro habitat naturale fatto di amicizia, affiatamento, condivisione chissà come si sentono smarriti e fragili certi giorni.

In questo momento della storia in cui si sono loro malgrado ritrovati, sono stati costretti a ricredersi sulla convinzione di appartenere a una generazione di privilegiati, e hanno sperimentato forse per la prima volta, il peso della paura.

Paura di perdere i nonni che li hanno cresciuti custodendo più segreti e lacrime dei loro genitori.

Paura perché vorrebbero raccontarla ai loro figli questa storia, ma non sono sicuri di poterlo fare perché di certezze in questo momento non ce ne sono per nessuno.

Paura di non riuscire a reggere il peso di questa incombenza che gli adulti gli hanno rovesciato addosso il giorno in cui hanno chiesto loro di adottare comportamenti responsabili che contribuiranno alla salvezza del mondo.

Paura di aver barattato la spensieratezza dei loro giorni felici in cambio di uno smarrimento che asciuga il cuore.

Sono fatti di fisicità e non posso abbracciarsi, sono innamorati e non possono baciarsi, condividevano panini e merende e ora pranzano soli.

Li abbiamo protetti fino a ieri pensando di continuare  a farlo fino a domani. Ma qualcosa non ha funzionato, e loro sono rimasti in balia del loro stesso smarrimento.

Che nessuno di noi può aggiustare.

E mentre vivono il presente costruiscono i loro ricordi, quelli che domani racconteranno ai loro figli.

Racconteranno di come si sono comportati gli adulti ai tempi del Covid.

Lo scriveranno nei libri di storia.

L’abbiamo provato tutti  almeno una volta nella vita quel senso di smarrimento che ti fa mancare la terra sotto i piedi, che ti convince di esserti perduto anche se credevi di conoscere perfettamente quel sentiero, e ti fa sentire grato a chi non ha mai lasciato la tua mano.

Quindi sono due le cose che possiamo fare:

Fare in modo che scrivano buone pagine di storia e non lasciare che il loro senso di smarrimento si faccia più pesante degli zaini che portano in spalla, facendoli sentire come il solitario hamburger.

Ricorderai l’adolescenza come il periodo dalle emozioni più intense e dalle esperienze più vere.
Un adolescente si butta con ogni cellula del suo corpo in quel che fa, se non altro perché è la prima volta.
(Stephen Littleword)

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13 pensieri su “Lo smarrimento di un hamburger

  1. fuoritempofuoriluogo

    Io non ho ancora figli ma insegnando a preadolescenti e ad adolescenti veri e propri non posso che concordare con il quadro delle emozioni che hai descritto. Spero davvero che un giorno i nostri ragazzi possano scrivere e trasmettere delle belle pagine di storia relativamente a questo momento e con le quali trasmettere non solo il senso di smarrimento ma soprattutto la voglia e la capacità di non arrendersi mai e di combattere sempre. Non solo contro questo virus.
    Maria Domenica

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  2. Dammi il 5 per la serata hamburger, è esattamente come dici!
    Concordo sul senso di smarrimento, le paure e le privazioni, soprattutto nell’età in cui usano molto il corpo per comunicare quando mancano ancora le parole. Non solo abbracci o prendersi per mano, ma anche sorrisi, sguardi, odori, respiri, toni di voce.
    Io voglio sperare, come ho scritto in un mio articolo in merito, che in questa situazione, loro che sono tanto ricettivi possano anche comprendere tante cose e lezioni, tipo che la vita è imprevedibile ma che si può sempre scoprire qualcosa di buono e inaspettato, che come uomini abbiamo dei limiti, che si possono trovare altri modi per sentirsi vicini, che ci può essere sempre una via d’uscita e che possono scoprire in loro delle nuove risorse. Potrebbero imparare il valore del fuori , della libertà e il valore del dentro, costretti a stare dentro casa, dentro la famiglia, dentro di loro, e anche molte cose pratiche ascoltando le notizie, di politica, di geografia, di scienze, di educazione civica. E che siamo tutti connessi, non nel senso tecnologico moderno del termine ma come responsabilità gli uno nei confronti degli altri.
    Ovviamente con il nostro grande supporto come genitori. Io lo spero, stanno diventando grandi anzitempo, ma questo può essere in opposizione alla direzione in cui si stava andando, di farli restare eterni adolescenti. Alla fine, non ci resta che contare su di loro per un mondo migliore.

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  3. Da me vanno forte la serata hamburger, la serata sushi e la serata piadina!
    Conosco bene questo smarrimento di cui parli. Mia figlia avrebbe avuto l’esame di stato ma si rifiutava di farlo, perché le sembrava di non essere andata a scuola abbastanza e avrebbe voluto indietro il suo ultimo anno di scuola. Alla fine ha fatto l’esame e ha fatto bene, perché altrimenti adesso si ritroverebbe di nuovo arrabbiata per questo nuovo blocco, con quella sensazione di mancanza…

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  4. Maria

    Lo faccio per i nipotini le serate hamburger ….. spero solo di poterlo rifare al più più presto , non li vedo da un mese e mi mancano tantissimo….. @viteinterotte😒

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  5. Io e mio marito non amiamo andare da Mac Donald al contrario dei nostri figli quindi andiamo raramente. Però ogni settimana abbiamo la serata hamburger a casa con dell’ottima carne di chianina!
    Molto bella e vera la tua riflessione. Sono soprattutto gli adolescenti che hanno cambiato molto la loro vita abituandosi a stare in casa ancora più chiusi nel loro mondo e questo non è bello. I bimbi delle elementari invece si sono adattati a tutto continuando a voler fare quello che facevano prima felici di uscire di casa. Almeno è quello che vedo con i miei figli.

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  6. Bellissime parole, grazie per averle condivise! 🙂 Purtroppo gli adolescenti, forse più degli adulti, stanno affrontando una prova davvero difficile. Meno male che c’è la serata hamburger, dev’essere proprio un bel momento! Anche io amo mangiarli!

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  7. Pingback: Cento di queste pagine – Comodamentesedute

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