Ho già avuto modo di raccontare nelle pagine di questo blog quanto spesso la scrittura mi sia stata di grande supporto per cercare di dare un senso agli eventi più o meno faticosi che hanno attraversato la mia vita.
Uno di questi, è stata la perdita della mia mamma, avvenuta 10 anni fa per una terribile malattia.
Nei giorni difficili di accudimento, giorni intrappolati tra la disperazione e la speranza, ho messo per iscritto parole che come scialuppe di salvataggio mi hanno aiutata a non annegare in quel mare di dolore.
Quando ho saputo che l’associazione Noi,amici dell’hospice e dell’ospedale di Eboli, aveva organizzato il concorso “Le parole che non ho detto”, ho pensato che non avrei potuto trovare mani migliori alle quali affidare il mio racconto, convinta come loro, che non ci sia nulla di più prezioso di un’esperienza condivisa, per alleviare e consolare chi la scrive e chi la legge.
Oggi a quasi due anni da quel giorno, sono accadute due cose importanti:
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