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Nonostante tutto

In occasione di un compleanno la mia famiglia mi aveva regalato quello che comunemente viene chiamato l’albero di Giuda.

Ne aveva scoperto l’esistenza mio marito e ci teneva a trovargli uno spazio nel nostro giardino, perché è una pianta la cui fioritura ha inizio nel mese di marzo  quando appunto cade il mio compleanno.

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Il raffreddore…che fa rima con malumore

Ho trascorso un intero inverno senza il minimo acciacco e ora che siamo in primavera inoltrata (anche se dalle temperature non si direbbe!) sono due settimane che mi trascino un brutto raffreddore senza riuscire a venirne fuori.

Ho provato di tutto e alla fine mi sono arresa, nella speranza che come è arrivato se ne vada in fretta, ma non nascondo che questo malanno mi ha davvero messo di malumore.😤😤

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Una riflessione…sulla televisione

Troverete su Raiplay , se già non vi è capitata l’occasione di guardarlo, un film molto bello che mi ha riportato alla mente ricordi nostalgici legati alla mia infanzia.
Sto parlando de La luce nella masseria, il film scelto dalla Rai per celebrare i 70 anni di trasmissione compiuti il 3 Gennaio di quest’anno.

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Maestra di cuore

Quando capita, le mie figlie ed io non perdiamo mai l’occasione di trascorrere insieme del tempo piacevole.

Stavolta  l’opportunità è arrivata lo scorso mercoledì, quando siamo andate a Olginate a vedere lo spettacolo le Filippiche  di Filippo Caccamo.

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La devozione che racconta la nostalgia dell’eternità

Diversi anni fa, ho perso il conto di quanti, avevo ritrovato nel garage del mio papà, la statua di una Madonna di cui nessuno dei miei familiari me compresa, è mai riuscito a risalire alle origini.

Non ho avuto cuore di buttarla, si trattava pur sempre della Madonna, anche se devo ammettere che era davvero piuttosto malridotta.

L’ho portata a casa e a mia volta l’ho lasciata in un angolo per altri anni a venire.

Poi la scorsa estate, sempre durante una delle mie consuete operazioni di pulizia che ben conoscete, l’ho ritrovata e ho proposto ai miei figli di farla restaurare come regalo di Natale,( visto che io sono sempre un po’ difficile da accontentare🙄🙄).

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Tre giorni a Londra: il mondo è un posto meraviglioso in cui vivere

“Il mondo è un posto meraviglioso, non guardarlo distratto.
Esiste un solo modo, bellissimo di guardare le cose, il rispetto”.
Antonio Cuomo

Ci sono buone abitudini che meritano di essere mantenute.            

Dopo la bellissima esperienza del mio compleanno a Budapest vissuta lo scorso anno con le mie sorelle di cui vi avevo raccontato qui, quest’anno abbiamo fortemente voluto ripetere l’esperienza e sempre in prossimità del mio compleanno, siamo partite alla volta di Londra, città che da veramente tanto tempo ero impaziente di visitare.

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Come le primule, audaci e ambiziose

Amiche care, sono di nuovo scivolata in un week end ricco di impegni, tutti molto belli, ma che non lasciano il tempo per altro. Anzi, diciamo che il tempo che rimane lo devo dedicare ai preparativi perché a Dio piacendo, anche quest’anno in prossimità del mio compleanno, sono riuscita ad organizzare un altro viaggetto con le mie sorelle e non vedo l’ora di partire.💚💚

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Tradire, un po’ come morire ma anche rinascere

Erano mesi che mi trascinavo una brutta cervicale.

All’inizio l’ho ignorata, poi trascurata, poi subita e solo quando mi sono resa conto che se non l’avessi accettata e curata non mi avrebbe dato tregua, mi sono arresa.

E così tra un antidolorifico e un antiinfiammatorio, qualche seduta di fisioterapia e una mezza dozzina di cuscini per capire quale fosse il più adatto, ho cercato di venirne fuori.

Poi la mia amica Alfonsa mi ha parlato della ginnastica posturale e ho pensato: “Perché no?”

La ginnastica posturale è un insieme di esercizi che hanno lo scopo di migliorare la postura, ma anche la mobilità ed è molto efficace per la gestione di dolori articolari e muscolari. Insomma un modo per prenderci un po’ cura del nostro corpo con dolcezza.

Devo ammettere che ho iniziato solo da qualche settimana ma sento già i benefici, la nostra insegnante Evelina è molta brava, attenta e rispettosa dei tempi e delle difficoltà di ciascuno partecipante e il gruppo è davvero accogliente 🥰🥰

Insomma fino a qui tutto bene.

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Oggi come allora “Giù le mani dai giovani!”

Da quando sono diventata Consigliere comunale, tra i vari impegni che ho assunto, ce ne è uno, anzi due, ai quali tengo in modo particolare, che riguardano le cerimonie di commemorazione che si svolgono il 4 Novembre, giornata simbolo della nostra Nazione durante la quale facciamo memoria dei caduti e dei dispersi di tutte le guerre,  e il 25 Aprile, data che simboleggia la presa di coscienza, la ribellione e la vittoria di un popolo che ha conquistato la libertà difendendola a caro prezzo.

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Al…Tre cento di queste pagine!

Amiche, questa settimana arrivo con un articolo che ha richiesto grande impegno durante la stesura e non solo di impaginazione.

Sì perché siamo di nuovo giunte a celebrare cento pagine di articoli ed è la terza volta da quando ho aperto questo blog.😍😍

Eccole se avete piacere di andare a rispolverarle.

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Non è bello ciò che è bello

Questa settimana ha compiuto gli anni Marco, il fidanzato di Susi.

Sulla scelta dei regali Susi  un po’ mi somiglia, le piace stupire, sorprendere, non vuole mai essere banale e quindi era alla ricerca di qualcosa di veramente originale.🥰🥰

Poi per fortuna durante una visita a un mercato dell’usato, lui ha visto una lampada un po’ malmessa che gli è tanto piaciuta, ma che per fortuna non ha acquistato.

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I calzini spaiati, il rispetto e la fatica

Sono giornate impegnative e frenetiche quelle che sto vivendo, giornate dense di impegni e contenuti preziosi alle quali non voglio rinunciare perché mi aiutano a dare valore al mio andare.

Però devo fare i conti con una coperta che è sempre troppo corta, con il fatto che le ore in una giornata sono 24, alcune delle quali le trascorro dormendo 😅😅 e quindi pur mettendoci impegno ed energia, non riesco ad arrivare dappertutto.

E questo blog certi sabato sera come quello di oggi che chiude una giornata bellissima ma molto impegnativa, un po’ ne risente, perché sono troppo stanca per pensare a scrivere contenuti nuovi.

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Quando nasce un bambino, anzi due, anzi tre!

Questo mese di Gennaio che corre velocemente verso il traguardo, quest’anno ha portato con sé due eventi bellissimi che non posso fare a meno di condividervi.😍😍😍

Stiamo parlando di nascite e non una, nemmeno due, ma addirittura tre.🥰🥰

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I sogni son desideri

L’altra notte ho sognato mio marito.

Da quando è mancato, mi è capitato pochissime volte di incontrarlo in sogno, ma a dire la verità non è che questa cosa mi mancasse, perché quando accadeva mi risvegliavo sempre con un profondo senso di nostalgia che mi rimaneva incollata addosso per diversi giorni.

Non so perché, ma stavolta è stato diverso.

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Nata per te, quando la tenacia si allea con l’amore

Queste lunghissime vacanze natalizie quasi mi facevano dimenticare che in uno dei primi giorni di dicembre sono andata al cinema con le mie sante sorelle (che dico la verità, quando propongo qualche iniziativa difficilmente si tirano indietro e non è cosa da poco se ci pensate😍😍) a vedere un film che mi è piaciuto moltissimo.

Sto parlando di Nata per te che racconta la storia vera di Luca Trapanese, oggi  assessore alle politiche sociali del comune di Napoli, e della sua bambina Alba.

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Quello che le donne dicono

Amo raccontare di cose belle.

Mi da l’impressione di veder sorridere chi mi legge.

La prima cosa bella di cui vi voglio parlare è il successo dell’iniziativa Benessere al femminile di cui vi avevo raccontato qui.

Tirare fuori di casa più di sessanta donna il sabato pomeriggio per offrire loro la possibilità di dedicarsi del tempo, è un obiettivo che dovrebbe diventare patrimonio dell’umanità.

Perché le donne di tempo per se stesse se ne dedicano veramente poco, sempre rubato, sempre intriso di sensi di colpa, sempre immeritato.

Sulla scia di tanta bellezza che mi ha gonfiato il cuore di speranza, ho deciso di proseguire nel mio intento e di proporre  quindi un’altra occasione di sosta.

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Quando siete felici, fateci caso

Questa foto la custodisco tra i più cari ricordi della mia vita.

E’ stata scattata 17 anni fa, me lo ricordo perfettamente perché celebravamo i primi 50 anni di mio fratello Enrico che è nato il 17 dicembre, pochi giorni prima di Natale.

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Il 2° raduno di comodamentesedute: la felicità è una piccola cosa bella

Ci sono voluti quasi due anni per riuscire a organizzare un secondo raduno.

Ma ne è valsa la pena.

Quando stamattina sono arrivata in stazione e ad attendermi c’era un gruppo di donne  così felici ed entusiaste di trascorrere una giornata insieme in compagnia, donne che avevano spostato impegni, rinunciato ad altre occasioni, rubato tempo alle loro famiglie per dedicarlo a se stesse, dico la verità, mi si è aperto il cuore.

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Oggi qualcuno ha pensato a me

pubblicato su Confidenze n. 50 Dicembre 2007

Non per tutti il Natale che viene porta gioia e serenità.
A qualcuno porta posti vuoti a tavola, musiche come memoria di dolore,
ricordi che spezzano il cuore.
Questa storia racconta di come la solitudine qualche volta,
può lasciare il posto alla speranza.
Accade quando spostiamo lo sguardo da noi stessi verso gli altri.


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Save the date: 9 Dicembre secondo raduno di comodamentesedute, la magia dei mercatini di Natale

Amiche mie, oggi ci hanno pensato due eventi a ricordarmi che tra un mese esatto sarà Natale.
Stamattina sono andata a Bergamo per un corso di aggiornamento per counselor e indovinate un po’ cosa ho visto a pochi passi dalla stazione?

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C’è ancora domani, ma anche dopodomani

Mi sono talmente ubriacata di recensioni di questo film, che andare al cinema a vederlo era diventata un’urgenza.

“Andate con le vostre figlie” ho letto più volte.

E allora andarci con Susanna mi è sembrata la cosa più giusta da fare.

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Quella strana coincidenza

Questa settimana la mia professione di counsellor mi ha portato a fare una full immersion con tantissimi ragazzi di quarta e quinta delle scuole superiori, per presentare il mio progetto di orientamento scolastico che svolgo con soddisfazione presso alcuni istituti ormai da diversi anni con l’obiettivo di supportare e accompagnare i ragazzi in una delle scelte più importanti della loro vita.

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Le parole hanno un peso

Care amiche, approfittando del Primo Novembre, questa settimana mi sono regalata una mini vacanza con la mia primogenita Sara. 🥰🥰

Tre le cose belle che desidero condividervi:

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Briciole d’amore

Pubblicato su Confidenze n. 23 giugno 2023

Amiche care, alla vigilia del mese che celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, mese ricco di eventi che hanno l’obiettivo di sensibilizzare ciascuno di noi su un tema così urgente, così ancora drammaticamente presente nel nostro paese, oggi vi propongo la lettura di una storia vera che fa riflettere, che ci racconta una drammatica verità: la violenza non sempre lascia tracce visibili, ma non per questo è da considerarsi meno grave, perché le ferite profonda che provoca, alle volte non basta una vita per rimarginarle.

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Riprendiamoci l’autunno

“In autunno tutto ci ricorda il crepuscolo – e tuttavia, mi sembra la  stagione più bella;
volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo,
che ci fosse qualcuno che mi ami come io ho amato l’autunno.”
Soren Kierkegaard

Sarà che siccome l’autunno è arrivato tardi quest’anno e io in qualche modo mi sono sentita defraudata della mia stagione preferita, oggi ho proprio voglia di raccontarvi come ho deciso di non perdere altro tempo prezioso e di godere appieno di questo periodo dell’anno dal tepore malinconico.

Insomma se anche voi come me non vedevate l’ora di questa stagione, credo siate concordi nel dire: riprendiamoci l’autunno! 😊😊😊

A cominciare dagli abiti ad esempio: caldi, non pesanti ma confortevoli, quel golfino di lana che ti senti addosso volentieri, scarpe chiuse, pantaloni lunghi e una bella sciarpa leggera che ripara dall’umidità.

La stufa, a casa nostra è una certezza, una coccola, un colore che riempie la casa.

Il tè pomeridiano, due biscotti e una chiacchera prima di cena, a me fa sempre questo effetto, mi scalda il corpo ma anche il cuore.

Anche le cene subiscono una trasformazione, abbandonate le insalate estive, il corpo reclama cibi caldi e nutrienti.

Io ad esempio adoro le vellutate e proprio questa settimana ne ho preparata una con i piselli buonissima di cui vi giro subito la ricetta

Vellutata di piselli
Ingredienti
2 patate medie
1 cipolla o 1 scalogno
1 kg di piselli (io ho usato quelli surgelati vanno benissimo)
1 litro di brodo
Panna o grana a piacimento
Procedimento
Tagliate la cipolla sottile, le patate a tocchetti e fatele insaporire per qualche minuto con un filo di olio. Unite i piselli e il brodo e lasciate cuocere a fuoco medio per una ventina di minuti.
Con il mixer frullate il tutto.

(Se volete lasciare qualche pisellino intero, togliete un paio di mestoli prima di frullare)
 A fine cottura aggiustate di sale, date un’ultima mescolata e a piacimento potete aggiungere un po’ di panna o di grana, oppure gustatela anche cosi.
Ottima servita con crostini di pane

E infine c’è stato un altro importante evento che mi ha permesso di immergermi pienamente nell’autunno. Non so se ricordate quel bellissimo progetto dedicato al benessere femminile di cui vi avevo parlato questa estate, eccolo qui volantino-benessere-al-femminile

Ebbene oggi abbiamo concluso il secondo incontro del percorso dedicato ai consigli e rimedi per vivere l’autunno con “Le fate dell’orto” Patrizia Bordogna e Mara Cibelli.

Innanzitutto desidero ringraziare queste due splendide donne per averci portato contenuti nuovi e interessanti, per averci trasportato con entusiasmo nel loro mondo fatto di erbe, di oli essenziali, di profumi e fragranze e di aver dispensato consigli preziosi e rimedi naturali per vivere meglio questa stagione.

Ringrazio anche le oltre 30 donne curiose e interessate che hanno partecipato rendendo questo progetto un vero successo. 🥰🥰

Desidero condividervi alcuni consigli che sono sicura vi saranno utili

Che belle parole vero?

Credo che contengano tutto ciò di cui abbiamo bisogno, non soltanto per apprestarci a vivere un buon autunno, ma una buona vita in generale.

Apprezza ciò che è fugace, perché non torna e perderesti occasioni preziose di vita.

Lascia andare ciò che ti appesantisce, perché è la leggerezza che salverà il mondo.

Trova il tempo per rallentare e riposare perché solo in questo modo potrai ascoltarti veramente.

Non a tutti piacerà quello che piace a te, per fortuna, perché siamo uniche e irripetibili.

Raccoglierai solo ciò che pianti, quindi fa in modo di seminare bene.

Cambiare non è facile ma può essere bellissimo, allora cosa ti manca per provare?

Nessun giorno di pioggia dura per sempre, quindi guarda il cielo più spesso.

Fai scorta di speranze per i giorni bui, così che tu non debba mai rimanere senza nutrimento per la tua anima.

Ma soprattutto, prenditi cura di te stessa, ogni giorno, perché nessun altro lo farà al posto tuo.

Buona autunno amiche mie!

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Quello sguardo che commuove

Ho scoperto che ogni anno il secondo giovedì del mese di ottobre si celebra  la Giornata mondiale della vista promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità.

Quando scopro per caso questi eventi, in realtà poi pensandoci bene, mi accorgo che accadono delle cose che mi fanno pensare che di casuale ci sia ben poco.

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Braccialetti rossi: la fiction che spezza il cuore ma poi lo ricompone

Nonostante sia in assoluto il mio mese preferito, Ottobre si presenta sempre venato di malinconia.

Forse perché è il mese in cui ricorre il mio anniversario di matrimonio e non esiste altro giorno nel quale la tristezza e la gioia fanno veramente a pugni per avere la meglio.

Ripenso a tutti gli anniversari belli trascorsi con mio marito, perché era importante per noi celebrare questa tappa e quindi sceglievamo sempre con cura il luogo nel quale festeggiarlo.

Ma poi inevitabilmente non posso fare a meno di pensare agli anniversari che verranno, con i quali dovrò fare i conti con un’assenza che, inutile nasconderlo, certi giorni pesa come un macigno.

E siccome quando sono malinconica, vado in cerca di occasioni per piangere, stavolta ho deciso di scegliermi una serie TV (di cui sapete che sono appassionata) che fosse in grado di soddisfare questo bisogno.

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Due anime sole

Pubblicato su Confidenze n. 30 luglio 2023

In questa tiepida giornata di autunno,
una bellissima storia d’amore tutta per voi.
Buona domenica

A ben pensarci credo proprio che tutta questa storia abbia avuto inizio con gli incontri del gruppo di lettura che si svolgono in biblioteca ogni mese.
Inizialmente non ci volevo andare, come non volevo andare da nessun’ altra parte al mondo, poi su insistenza dei miei figli mi sono decisa.
“Prova, puoi sempre ritirarti”.
L’ho fatto più per loro che per me, per dimostrare che ce la metto tutta a provare ad andare avanti, anche se non so verso dove.
Il fatto è che da quando ho perso mio marito, e il mese prossimo saranno cinque anni,
non sono più riuscita a trovare una ragione per continuare a vivere.
La nostra vita insieme è stata semplicemente meravigliosa, sempre l’uno per l’altra mai una volta lontani in oltre cinquant’ anni di matrimonio.
Due splendide figlie, quattro nipoti, cos’altro avremmo potuto chiedere?
Quando il mio Egidio è venuto a mancare per una brutta malattia che l’ha costretto su una sedia a rotelle per tre anni, dico la verità, la forza di ricominciare a 71 anni non ce l’ho avuta più’.
Le mie figlie hanno fatto di tutto per aiutarmi, ma la depressione mi stava divorando poco a poco e non riuscivo a ribellarmi, con una gran voglia di morire.
Il fatto è che io da sola non ci so stare, ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto, che mi aiuti a prendere le decisioni, che mi faccia sentire amata e protetta insomma.
Quando ho letto il libro che ci hanno assegnato al gruppo di lettura, al momento l’ho trovato un po’ troppo surreale.
“Le nostre anime di notte” si intitola, è ambientato nella cittadina di Holt nel
Colorado, e racconta di due vicini di casa, un uomo e una donna entrambi vedovi,
che su iniziativa di lei, trascorrono platonicamente le notti insieme dando vita prima a una storia di amicizia che piano piano si trasforma in amore.
Una storia che però fa molta fatica a liberarsi di pregiudizi e critiche.
“Molto fantasioso” ricordo di aver pensato “e anche un po’ scandaloso” e me lo sono dimenticato.
Poi sempre per colpa e merito delle mie figlie mi sono iscritta alla vacanza al mare per la terza età organizzata dalla mia parrocchia.
Cosa ci vado a fare alla mia età al mare, continuavo a ripetere la mattina che mia figlia mi ha accompagnata al pullman.
“Mamma qui tutti hanno la tua età” aveva risposto pazientemente.
Lo so che ho bisogno di conoscere gente nuova, però che fatica.
E cosi sono partita alla volta di Riccione.
Ero così ripiegata su me stessa che non avevo nemmeno fatto caso agli altri
partecipanti.
Eravamo in viaggio da un’ora circa quando un uomo, un bell’uomo devo ammetterlo,
si è avvicinato chiedendomi di potersi sedere accanto a me.

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La diffidenza rende tristi

Premetto che abito in fondo a una stradina sterrata che passa inosservata al resto del mondo,  i corrieri fanno sempre una gran fatica a trovare casa mia e non ho mai, dico mai ricevuto un volantino pubblicitario.

Eppure un sabato mattina di qualche settimana fa, un uomo è arrivato fin davanti al cancello e ha suonato il citofono.

Mi sono affacciata dalla porta finestra per chiedergli di cosa avesse bisogno e lui mi ha fatto capire con un gesto che mi avrebbe rubato solo un minuto.

Mi sono avvicinata con cautela al cancello senza aprirlo e ho visto un uomo non più giovanissimo, con i capelli bianchi, la pelle scura e una vecchia bici malandata.

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F come fichi F come fierezza

Non so se vi ricordate ma lo scorso anno di questi tempi avevo pubblicato un articolo intitolandolo F come fichi F come frustrazione.

Eccolo qui per chi se lo fosse perduto o dimenticato.

Mi lamentavo del fatto di avere due piccoli alberi di fico e di non aver potuto preparare la marmellata che in famiglia è in assoluto una delle più apprezzate.

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Di necessità virtù

Durante i lunghi mesi estivi che ho trascorso a casa, mi è capitato di cimentarmi in una serie di attività che prima non avevo mai svolto, un po’ per pigrizia, un po’per quel timore di sbagliare rimediando una figuraccia e un po’perché avevo sempre trovato qualcuno fino a quel momento, che lo facesse al posto mio.

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Il cammino di don Bosco: camminate coi piedi per terra e col cuore abitate il cielo

Don Bosco e io ci conosciamo da tanti anni.

Da quando nel lontano 1986, mio marito (allora mio fidanzato) scelse di fare per 24 mesi l’obiettore di coscienza presso un Istituto Salesiano, anziché il servizio militare, un filo sottile ha legato la nostra storia di coppia a Don Bosco, figura importante vissuta nei primi anni del 1800, che dedicò la sua intera esistenza ai giovani, occupandosi della loro educazione che da sempre lui definì “cosa del cuore”.

L’arrivo mensile del Bollettino Salesiano ricco di articoli e testimonianze è spesso stato spunto di confronto e condivisione anche con i nostri figli e ancora oggi che sono rimasta l’unica della famiglia a leggerlo, lo considero un appuntamento rassicurante.

E’ stato proprio durante i caldi giorni di Agosto in cui stavo decidendo la meta del mio prossimo cammino, che sfogliando l’ultimo numero, ho visto l’articolo che parlava del Cammino di don Bosco.

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100.000 volte grazie

Forse non tutti lo ricordano, ma esattamente tre anni fa esordivo con questo articolo, con il quale esprimevo la mia gratitudine per l’amore e l’affetto con cui tante persone seguivano questo blog nato da poco.

Ve lo ripropongo perché sto per raggiungere un nuovo traguardo: tra pochissimo infatti ( e mentre leggete l’articolo credo proprio che sarà anche stato superato🤗🤗 ) raggiungerò 100.000 visite.

I numeri sono solo numeri, avete ragione, ma per me, almeno in questo caso, raccontano tante cose.

Raccontano di voi, che vi prendete il tempo, comodamente sedute o almeno lo spero, di leggere ciò che scrivo e mi auguro, di trovarlo qualche volta utile, interessante, ma soprattutto mai banale né scontato.

Ogni volta che siedo davanti al PC per scrivere, mi metto nei vostri panni e mi domando: cosa avrei voglia di leggere?

Cerco di soddisfare i vostri bisogni, che alla fine sono anche i miei.

Per questo ripubblico volentieri questo articolo. Perché parla di gratitudine, che mi piace immaginare sia reciproca. E ve lo dedico con tutto il cuore.

Credo che la gratitudine sia veramente una gran bella cosa.
Quando ci sentiamo grati per qualcosa o qualcuno che inaspettatamente e piacevolmente entra a far parte della nostra vita, non importa per quanto tempo, diveniamo a nostra volta portatori di gioia e prosperità.
La gratitudine non è altro che un modo di stare al mondo.
Sentirsi grati ci permette di apprezzare tutto ciò di cui godiamo dalla mattina quando mettiamo i piedi giù dal letto (che fortuna!) alla sera, quando di nuovo facciamo ritorno a quel letto (altra fortuna! ).
Oggi mi sento grata perché celebro 10.297 visite dentro a questo blog, avvenute in poco più di cento giorni dalla sua nascita.
Mi sento enormemente grata per la vostra compagnia nei giorni buoni e in quelli duri, per la costanza e l’affetto con cui mi state seguendo, per i commenti ricevuti dentro e fuori dal blog, i likes,  i consigli, e tutto quanto mi impedisce ogni giorno di rincorrere pensieri ingarbugliati.
A volte mi chiedono: “Ma di cosa si parla nel tuo blog?”
“Di tutto ciò di cui mi va e vi va di parlare”.
Non so quale sarà il prossimo argomento e non lo sa nemmeno chi mi segue, ma dentro a questo girotondo fatto di dare e avere, mi piace pensare che ci sia una sorta di gratitudine reciproca che fa stare bene tutti quanti.
Ogni volta che la lettura, di qualunque forma, spessore, significato si rivesta, ruba un sorriso, un pensiero, una riflessione, una lacrima, sempre di buona lettura si tratta.
Quindi 10.297 grazie.

E prima di salutarvi e darvi appuntamento a Settembre, vi lascio con due bellissime iniziative a voi completamente dedicate.

La prima è questa, sei appuntamenti imperdibili per regalarvi del tempo prezioso

Mentre la seconda, è la proposta del secondo raduno di comodamentesedute.

Ricordate il primo?

Dedicato a tutte coloro che come me non sono ancora in vacanza, oppure sono già tornate:

SABATO 19 AGOSTO faremo una bella camminata, perciò tenetevi libere per l’intera giornata e confermate la vostra presenza a questa mail gio.fumagalli66@gmail.com.

Vi aspetto e vi abbraccio.

Buona estate a tutte voi

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D’amore e d’amicizia

Amiche care

non lo nascondo è stata una settimana emotivamente impegnativa.

Delle ricorrenze faticose da affrontare ho raccontato più volte, e dal 12 Luglio, giorno del compleanno di mio marito, non è mai facile uscire indenne.

Mi è tornato alla mente il post che avevo scritto tre anni fa, che raccontava proprio di questa fatica, che allora avevo affrontato cucinando i panzerotti di Davide, ve li ricordate?

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Il cioccolato consolante

Ho scoperto che il 7 luglio si festeggia in tutto il mondo il World Chocolate Day, la giornata mondiale del cioccolato. Fu proprio il signor Joseph Fry, il 7 luglio 1847, ad unire, per la prima volta, cacao e burro di cacao dando vita a quelle squisite barrette che consumiamo ancora oggi.

Non ho potuto fare a meno di pensare all’articolo che avevo postato due anni fa in cui raccontavo del mio amore per il cioccolato, ma anche, ahimè, di quanto sia costretta a limitarne il consumo. 😭😭😭

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Come un giardino che si dona senza nulla pretendere in cambio

Care amiche

oggi ritorno a voi con un articolo che avevo postato due estati fa, in cui raccontavo di quanto mi senta fiera e felice di abitare in una casa con un po’ di giardino, perché è anche grazie a lui, se riesco, faticosamente, a ritagliarmi spazi di serenità dentro i quali abitare.

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Melone o anguria? Che la competizione abbia inizio

Carissime,

il caldo che si è fatto attendere è arrivato con tutta la sua prepotenza e come accade ogni anno, scrivere in questa stagione diventa per me molto faticoso🥵🥵🥵.

Quindi poiché desidero trascorrere ancora un po’ di tempo in vostra compagnia, ho pensato per questo mese di pubblicare contenuti estivi che magari vi siete perse, o che proprio non conoscete, perché siete approdate nel mio blog di recente.

E siccome oggi ho assaggiato la prima squisita anguria della stagione, mi è tornato alla mente un articolo che parlava proprio di loro

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Dare per scontato

Questa estate che fatica a decollare, continua a regalarmi storie che non posso fare a meno di raccontare.

La bella signora che vedete in foto è una delle mie amiche più care, si chiama Brunilda ed è di origine albanese.

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Aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita

Se c’è una parte del mio incarico di consigliere comunale che amo più di ogni altra cosa, è la possibilità che di continuo mi viene offerta di relazionarmi con le persone.

E l’esperienza di questa settimana non ha fatto altro che convincermi ulteriormente di questo.

Sto parlando della vacanza al mare per la terza età fortemente voluta e organizzata dal Comune di Olgiate Molgora.

Ma facciamo un passo indietro.

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La via dei terrazzamenti, sfidare i nostri limiti senza necessariamente superarli

Ce l’abbiamo tutti nel cuore una ricorrenza con la quale dobbiamo, nostro malgrado, fare i conti almeno una volta l’anno.

Non vediamo l’ora che arrivi e che passi.

La mia ricorrenza più impegnativa, è l’anniversario della perdita di mio marito.

Non so perché, ce ne sono sicuramente altre più complicate da attraversare, anniversari, compleanni, celebrazioni, ma quando si avvicina questo giorno, l’unica cosa che riesco a fare è fuggire, allontanarmi per qualche giorno da quel dolore lacerante che ho provato quel 29 maggio di tre anni fa.

Per questo ancora una volta mi sono cimentata in un cammino, e che cammino, amiche mie, faticoso, faticosissimo, ma bello da togliere il fiato.

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Comodamente curiose

Ho fatto delle considerazioni in questi giorni che mi hanno portato di nuovo a riflettere sul valore che diamo alla confort zone della nostra vita.

Per curiosità sono andata a rileggere l’articolo che avevo postato proprio su questo tema e pensate un po’ cosa ho scoperto?  Che l’avevo pubblicato esattamente due anni fa.

Mi ci sono ritrovata ancora tanto nella bellezza della sensazione che mi da stare dentro una confort zone, ma anche nell’urgenza che sento ogni tanto di trovare il coraggio per uscirne fuori perché è solo così facendo che possiamo sperimentare  sensazioni diverse, fare nuovi incontri, insomma arricchirci e migliorare la qualità della nostra vita.

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Concorso musicale Davide Biollo: quando la musica diventa custode della memoria

Anni fa quando il giardino di casa nostra era ancora tutto da riempire, mio marito era rientrato a casa una sera con in mano una piantina piena di piccoli fiori gialli.

“E’ una ginestra” mi aveva raccontato “la pianto nel giardino roccioso perché ho letto che trattiene le zolle e consolida il terreno”.

Avevo sorriso pensando a come avrebbe potuto una piantina così piccola cimentarsi in un’impresa così grande.

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So…stare in ascolto

Ieri sera pizza per due, la Susi e io.😋😋

Non so quante volte mi avesse suggerito di mettere le patatine fritte e la mozzarella alla fine della cottura e non all’inizio,  sostenendo che in questo modo la pizza sarebbe venuta migliore.

Ma siccome seppur in buona fede noi genitori crediamo che avere una lunga esperienza significhi avere sempre ragione, non ho mai dato troppo ascolto alle sue richieste, preferendo fare a modo mio.

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Sposarsi (parte terza) quando sei la mamma della sposa

Le cose belle accadono.

Di continuo.

A volte si susseguono con una tale frequenza che ti sorprendi a domandarti se ce la farai a reggere tanta emozione.

E poi capisci che sì, che non solo ce la fai, ma trovi il modo di starci così bene dentro, che ti rimane il rammarico quando finiscono.

Dopo la parte prima di Sposarsi in cui vi ho raccontato del matrimonio di mia nipote Alessandra con Pietro, e poi della parte seconda di Sposarsi in cui a salire all’altare è toccato a mio figlio Samuele con Benedetta, l’amore della sua vita, ieri si è sposata la mia primogenita Sara con Fabrizio, coppia dal cuore grande quanto il loro sorriso.

E io che credevo ormai di averci fatto l’abitudine a certe emozioni, io che credevo di aver imparato ad addomesticare il mio cuore, a tenerne sotto controllo i battiti, a controllare il respiro, in realtà mi sono resa conto che non ero preparata a niente.

Non ero preparata a vedere mia figlia percorrere la navata della chiesa al braccio di suo fratello, per provare a colmare un’assenza inesorabilmente incolmabile.

Non ero preparata a guardarla e rendermi conto che una figlia, alla fine, è una donna meravigliosa che cammina a passo spedito verso il suo futuro in costruzione, accanto all’uomo che ha scelto come compagno di vita.

Da quando è mancato, ho raccontato più volte di quanto fatichi a rassegnarmi a vivere senza la presenza di mio marito accanto a me, che nei miei sogni, davo per scontata.

Ma non mi ero mai soffermata a pensare alla sua assenza come padre e alla fatica che i miei figli affrontano nella quotidianità, ma soprattutto in giorni come questi, in cui basta un attimo per smarrirsi.

Non mi ero mai chiesta come fanno a sopravvivere a questi momenti di gioia senza lasciarsi sopraffare dalla tristezza e dal dispiacere.

Come fanno a colmare un’assenza che certi giorni somiglia tanto a un precipizio dal quale si fatica a risalire.

E mentre mi domandavo tutto questo, è stato come se qualcuno mi avesse invitato a spostare lo sguardo, ed è stato allora, che li ho visti.

Tantissimi, bellissimi, profondamente commossi, incredibilmente emozionati.

Gli amici.

Gli amici di ieri, quelli conosciuti tra i banchi di scuola, quelli che hanno attraversato accanto a loro, innumerevoli giorni impregnati di preoccupazioni e svago.

Gli amici conosciuti per caso, quelli acquisiti, quelli di tutti i giorni e quelli arrivati da lontano per la gioia di condividere quel giorno da consegnare alla memoria per sempre.

Gli amici che si preoccuperanno di aggiustare le cose quando si romperanno in mille pezzi, che penseranno a sorreggerli quando vacilleranno,  a  ricordare quella promessa che ha una durata eterna, prendendosi cura di loro nei giorni a venire.

Ecco l’assenza che si fa presenza, ho pensato.

Ti prometto che non presterò attenzione al mio cuore  a pezzi,
che non sarò triste del tutto,
perché la scia di amore che hai lasciato dietro di te,
sarà così luminosa da accompagnarci per il resto delle nostre vite.

Ci sono dolori che non fanno male, anzi, insegnano a guardare il mondo con occhi diversi, a cogliere ciò che prima sfuggiva, a vivere e a godere dell’attimo, a rallentare fino a sentire il battito del cuore.

L’assenza è la più forte presenza,
coloro che non camminano fuori,
vivono dentro.
Antonio Cuomo

Amiche vi lascio ancora una volta con tante belle foto che raccontano di noi, e di quanto ce la stiamo mettendo tutta per difendere il nostro fazzoletto di felicità.

Oggi voglio salutarvi con un bellissima poesia di Pablo Neruda, che dedico a chiunque di voi, abbia un’assenza nel cuore che fatica a colmare.

Io ringrazio i miei figli di esistere, e i compagni di vita che si sono scelti, per amarmi con lo stesso amore.

SE MUOIO SOPRAVVIVIMI
Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
se tu risvegli la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso né i tuoi passi,
non voglio che muoia la tua eredità di gioia,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi nella mia assenza come in una casa.
È una casa sì grande l’assenza
che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell’aria.
È una casa sì trasparente l’assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò nuovamente.

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I buoni consigli

La scorsa settimana ho fatto un acquisto che andavo meditando da un sacco di tempo e che rimandavo più che altro per la difficoltà di trovare uno spazio adatto in cui collocarlo.

Poi però ho trovato un’ offerta davvero interessante e allora mi sono decisa.

Sto parlando della friggitrice ad aria.   😊😊

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Ho trovato un modello piccolo e compatto a un prezzo strepitoso e incoraggiata da mia sorella Tiziana mi sono detta ora o mai più.

Devo ammettere che le prime patatine cucinate senza utilizzare l’olio mi hanno veramente soddisfatta.

Mi sono anche cimentata con le zucchine, ma poi mi sono fermata. Ho bisogno di qualche buon consiglio mi sono detta.

E dove chiederlo se non a tutte le amiche di questo blog che pazientemente mi seguono? 

Quindi se avete ricette, curiosità, consigli da darmi, vi prego di non esitare, perché ci tengo proprio a utilizzare questo piccolo elettrodomestico che sono sicura mi regalerà una cucina sana e leggera. 

Elargire buoni consigli 

Mi sono un po’ soffermata sul significato di questa espressione.

Non è mai facile dare consigli e soprattutto non è facile riceverne.

Ma quando un consiglio lo si può definire tale? Io credo che innanzitutto debba essere richiesto.

Alzi la mano a chi piacciono i consigli non richiesti soprattutto se provengono da chi non ci conosce affatto e parla sulla base della sua esperienza personale che il più delle volte è molto distante dalla nostra?

Sarebbe carino anche possedere un minimo di competenza sull’argomento in questione, più che altro per non dare consigli inutili ma soprattutto fuorvianti.

Ma soprattutto io amo ricevere consigli dalle persone che mi stanno a cuore, che si sforzano di vedere la situazione dal mio punto di vista e non dal loro.

“Date ascolto al consiglio di chi molto sa;
ma soprattutto date ascolto al consiglio di chi molto vi ama”. 
Arturo Graf 

Bisogna essere disponibili a ricevere consigli, perché è soltanto in questo modo che gli attribuiamo il valore che meritano, altrimenti è solo risorsa sciupata.

Certo ci sono anche consigli occasionali, non richiesti che arrivano a sorpresa.

Vi è mai capitato di essere davanti a uno scaffale di prodotti al supermercato e non sapere cosa scegliere, e così dal nulla accanto a voi compare qualcuno che senza che gli venga richiesto, vi consiglia il prodotto secondo lei migliore e vi motiva anche la sua scelta?

Io le apprezzo sempre queste persone, sono pure coraggiose, potrebbero ricevere una risposta contrariata anziché un grazie eppure osano lo stesso senza ottenere nulla in cambio. Sono perle di saggezza che non vanno sprecate.

E perché funzionano?

Perché quella persona per un momento si è messa nei nostro panni, perché se è lì, probabilmente ha un’esperienza su quel prodotto e perché un giorno forse, se dovesse trovarsi al nostro posto, avrebbe piacere di ricevere un consiglio di questo tipo.

Insomma non è facile ricevere buoni consigli, ma non è facile nemmeno elargirne.

Può accadere di trovarsi in difficoltà davanti a una persona che si rivolge a noi chiedendoci esplicitamente un consiglio perché si trova dentro una situazione dalla quale non sa come uscire: un cambiamento in arrivo, una difficoltà familiare, un problema di salute.

Cosa rispondere a queste persone che certamente nutrono aspettative importanti nei nostro confronti?

Qualche volta le persone ci avvicinano e ci condividono le loro difficoltà solo per il bisogno di essere ascoltate.

In realtà non sempre sono in cerca di un consiglio, perché sanno già quale sarebbe la cosa giusta da fare.

Però raccontarsi a qualcuno che ascolta veramente con il cuore, che sospende il giudizio, che fa domande per meglio capire il nostro disagio, è quanto di meglio possiamo sperare di incontrare, è un respiro che si allarga, un’esperienza che ciascuno uomo meriterebbe di vivere almeno una volta nella vita.

L’ascolto è la forma più grande di vicinanza che possiamo avere verso qualcuno, senza necessariamente riempirlo di consigli, ma piuttosto di incoraggiamento.

Amiche, è difficile ricevere consigli e ancora più complicato darne, ma qualunque sia il ruolo che ci ritroviamo a ricoprire, non possiamo esimerci dal viverlo, peggio sarebbe fare un passo indietro.

 Il mondo ha bisogno di persone capaci di ascoltare e all’occorrenza di consigliare. Difficile sbagliare il tempo, il momento, le parole, se camminiamo sul filo dell’empatia, che ci permette di stare loro accanto.

Vi auguro una buona domenica, la prossima settimana avrò cose belle da raccontavi, ma nel frattempo, aspetto i vostri consigli culinari sulla friggitrice ad aria. 

Potete scrivermi qui gio.fumagalli66@gmail.com, oppure nei commenti qui sotto.🥰🥰

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Gira il mondo gira

Non so perché, ma nei momenti più faticosi della mia vita, ho sempre sperato che a un certo punto  il mondo smettesse di girare e mi concedesse una tregua, per abituarmi al dolore, al cambiamento, alla fatica di stare al passo.

L’ho pensato cinque anni fa in un giorno di aprile come oggi, quando la malattia di mio marito è entrata con prepotenza  nelle nostre vite.

L’ho pensato di nuovo tre anni fa, quando dentro una pandemia mondiale, ho aperto questo blog, quasi a convincermi in qualche modo che ricercare la normalità, avrebbe rimesso a posto ogni cosa.

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La forza dell’abitudine

Esco ogni mattina con il mio cane, camminiamo nei campi, nei prati, sempre immersi nella natura, eppure sono talmente abituata ai paesaggi che incontro e talmente presa dai miei pensieri che quasi nemmeno mi stavo accorgendo della primavera che avanza imperterrita, per fortuna.

La nostra vita è scandita da gesti abitudinari, da una routine talmente perfetta e confortevole che ci permette di concentrare innumerevoli attività dentro ogni giorno, che se dovesse venire a mancare, ci lascerebbe un po’ con la sensazione di fare fatica a rimanere a galla in mare aperto.

La chiamano la forza dell’abitudine.

Ma cosa significa abitudine?

“Tendenza a ripetere una determinata azione, a rinnovare una determinata esperienza fino a trasformarla in un comportamento consolidato, spesso inconscio e automatico”.

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Tre giorni a Budapest ovvero ascoltare le buone ispirazioni

Se c’è una lezione che ho imparato dal mio amato parroco dell’infanzia don Natale Beretta, e che non ho mai dimenticato, è che bisogna sempre ascoltare le buone ispirazioni.

Il termine ispirazione significa letteralmente “respirare su”, e i greci credevano che le persone ispirate, venissero in contatto con i pensieri di Dio.

“Illuminazione divina che apre la mente dell’uomo alla verità e lo guida a ben operare”. 

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Che vergogna!

Che non ami particolarmente occuparmi delle pulizie di casa non è mai stato un mistero.😥😥

Ma oggi, quando mi sono accorta che il mio freezer faticava a chiudersi talmente spesso era lo strato di ghiaccio che si era formato al suo interno, dico la verità, mi sono vergognata.😳😳

Mi è sembrato di sentire su di me lo sguardo di disapprovazione della mia mamma e in men che non si dica, mi sono rimboccata le maniche e l’ho ripulito per bene.

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I colori delle emozioni

Esattamente un anno fa in occasione del carnevale, ma non solo, avevo pubblicato questo articolo


https://comodamentesedute.com/2022/03/06/tutti-i-colori-del-mondo/

per raccontare alla fine una semplice verità.

Nonostante tutto, i colori continueranno a far parte della nostra storia, nonostante i duri colpi che non ci vengono risparmiati, e l’immensa fatica di tirarci in piedi ogni volta, tenderemo sempre verso di essi perché sono la nostra energia e la nostra forza”.

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